Tra le verdi montagne dell’Altopiano dei Sette Comuni, nel pittoresco paesino di Gallio, si è tenuto il festival Voglia di Libri sull’Altopiano: tre giorni di lettura, musica e benessere in una cornice davvero suggestiva. Nella Piazza dei Giardini si sono riuniti professionisti di varie tipologie tra cui massaggiatori, maestri di Yoga ed editori che insieme hanno celebrato la Giornata dei Sentimenti, ognuno esprimendo in modo personale il proprio concetto di benessere e salute.
A rappresentare il benessere intellettuale c’era lo stand della casa editrice veneziana Onda d’Urto Edizioni, una casa editrice indipendente dal catalogo variegato che, come tutte le piccole realtà indipendenti, punta tutto sulla qualità dei propri contenuti. Molte le proposte di testi che spaziano dal romanzo storico (come Il tesoro di Tupac Amaru di Gabriele Poli) al thriller-denuncia (come Il peggio è passato di Marinella Salvan, incentrato sul tema dello stalking) fino al romanzo fantastico Il faro di Blackdale presentato a Gallio dall’autore, Alvise Brugnolo.
Ambientato in una nebbiosa cittadina nel sud dell’Inghilterra, Il faro di Blackdale vede come protagonista Nora, una bambina ribelle che non capisce perché tutti gli adulti debbano essere così tristi e chiusi in sé stessi, persi nella loro nebbia interiore. Sarà con la sua voglia di cambiare le cose e grazie ad un misterioso personaggio, Mister T, che Nora riuscirà a riportare la luce nelle persone che le stanno più vicino.
Il faro di Blackdale, una vera e propria fiaba moderna, è incentrato sull’importanza della creatività e su quanto quest’ultima possa aiutare le persone nei momenti più difficili a ritrovarsi e a ritrovare gli altri. La creatività infatti è un modo per comunicare e aiuta ad abbattere i pregiudizi, che troppo spesso intrappolano le persone in gabbie di paure da cui possono liberarsi semplicemente aprendo una porta: quella del cuore.
Per rafforzare il concetto di creatività, Onda d’Urto Edizioni ha pensato ad un connubio tra lettura e disegno, dal momento che l’autore del libro è un appassionato di fumetti e disegnatore per hobby. Da questo mix ha preso vita sotto gli occhi di tutti Nora, così come l’immagina lo scrittore con l’immancabile faro sullo sfondo, simbolo di luce e guida in mezzo alla nebbia.
Non è un caso infatti che Nora stessa sia una disegnatrice, sempre pronta a rappresentare la realtà come lei la vorrebbe cercando di evadere dal presente a volte troppo grigio e soffocante:
«Nora disegnava tutto. Si sedeva sulle rocce e fissava sulla carta la bellezza fragile die piccoli animali che vivevano ignari di cosa fosse la felicità, l’angoscia, l’amore o l’odio. A Nora facevano un po’ tristezza, forse per questo li disegnava con più colore di quanto ne avessero in natura. Le coccinelle diventavano viola, i passeri arancione, i gabbiani color dell’oro, le chiocciole, intestardite nel loro guscio un po’ come lei, di un bel rosso fiamma.»
Molti altri personaggi significativi popolano questa storia e ogni lettore saprà immedesimarsi in almeno uno di loro, riconoscendosi nei difetti o negli errori commessi e, magari, trovando così la forza di migliorarsi guardando la vita da un’altra prospettiva.
Il faro di Blackdale sembrerà pure per bambini, ma è in realtà scritto per gli adulti, per ritrovare nei nostri cuori da grandi il germoglio della fanciullezza sepolto sotto strati di rimorsi, rancori e brutte esperienze, ma tuttavia ancora vivo e pulsante, pronto a sbocciare di nuovo.
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