Se ci nominano Milano, pensiamo subito all’imponente Duomo, o al nuovo skyline di Porta Nuova, rappresentazione visiva della città cuore pulsante dell’economia italiana. Non tutti sanno, però, che Milano non è solo questo. È anche una città dal fascino discreto, nascosto nelle strade meno trafficate. Questa volta vi portiamo in via Pietro Tamburini, non distante dalla fermata del metrò di Conciliazione, sulla linea rossa. È una via interna, poco trafficata. Non la conoscono in tanti. Eppure proprio qui si trova uno dei capolavori del liberty meneghino: il Villino Maria Luisa.
Il liberty di Corso Magenta
A Milano gli edifici liberty si trovano principalmente in due zone. La più nota è quella di Porta Venezia; l’altra si snoda per le vie tutto intorno a Corso Magenta, la lunga strada che da piazzale Baracca porta quasi fino alla centralissima via Dante. Il Villino Maria Luisa, realizzato nel 1906, è forse tra i più fulgidi esempi del cosiddetto «Liberty di corso Magenta».
Villino Maria Luisa di Milano: le caratteristiche
Ciò che colpisce subito è la facciata del villino, unica nel suo genere. Riproduce, con una tecnica a mosaico di ispirazione neogotica, uno splendido cielo stellato. È “solo” la facciata di un’abitazione privata, ma per un attimo il pensiero corre al soffitto della Cappella degli Scrovegni a Padova, anch’esso raffigurante un cielo stellato – in questo caso non con un mosaico, bensì con un affresco -, ma la bellezza dell’effetto finale accomuna due opere diverse per tecnica ed epoca storica. Davanti all’edificio si ha l’impressione di trovarsi davanti al cimelio di punta di un maestoso museo a cielo aperto.
Il Villino Maria Luisa presenta già le contaminazioni eclettiche che caratterizzarono in maggior misura le opere del liberty milanese negli anni precedenti la Grande Guerra: se il mosaico è in stile neogotico, i motivi ornamentali che lo incorniciano rimandano più all’Art Déco.
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Il cancello e il balcone in ferro battuto, con motivi floreali, sono invece inequivocabilmente liberty. Sono opera di Alessandro Mazzucotelli, autore di diverse opere liberty a Milano. Una curiosità: durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i soldati tedeschi saccheggiavano tutti gli elementi in ferro della zona, un graduato rimase talmente colpito dalla bellezza dei ferri battuti del Villino Maria Luisa da ordinare che venissero lasciati intatti. Un bell’esempio di come, per una volta, l’arte abbia avuto la meglio sulla guerra.
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