Incastonato nella valle del Mincio, in perfetta armonia e simbiosi con il fiume, sorge Valeggio, una cittadina in provincia di Verona.
Sul confine tra Veneto e Lombardia, a metà strada tra il Lago di Garda e Mantova, Valeggio potrebbe essere definito come una perla medioevale, un luogo dove avviene una perfetta compenetrazione tra natura e uomo.
Il modo migliore per entrare nel clima suggestivo di questo paese è quello di abbandonare ogni forma di tecnologia ed innovazione. È consigliabile, per questo, lasciare a casa la macchina, o per lo meno in qualche parcheggio a Peschiera del Garda, paese confinante, ed inforcare la bicicletta, percorrendo la pista ciclabile che, costeggiando il Mincio, unisce i due paesi. In questo modo si potrà godere della bellezza del territorio, entrare in sintonia con il fiume, grande signore della valle ed iniziare la propria metamorfosi.
Entrati a Valeggio la prima cosa che colpisce è l’imponente Castello Scaligero, che sovrasta il borgo e tutta la valle dalla sommità di una collina morenica. Il Castello Scaligero è stato edificato a partire dal XIII secolo dagli Scaligeri nei secoli successivi è stato sottoposto a numerosi rifacimenti, che non hanno però alterato il suo aspetto medievale. La parte visitabile, da poco restaurata, era originariamente chiamata la Rocca e ad essa si accedeva tramite due ponti levatoi. Un terzo ponte levatoio, l’unico ancora esistente, immetteva nella parte più ampia del complesso, chiamata il Castello. Di questo rimangono solo i ruderi delle mura perimetrali. È possibile ammirare, una volta entrati nella Rocca, l’antica Torre Tonda. Esiste, tra l’altro, un’antica leggenda legata a questa Torre Tonda. Si dice che qui vi sia murata una spada di un cavaliere ucciso in battaglia o in un intrigo di corte. Lo spettro del cavaliere, secondo il racconto popolare, torna ogni notte di tempesta o di plenilunio alla ricerca di questa spada.
Se la roccaforte fu costruita nel XIII secolo, l’origine del centro urbano è da collocarsi alcuni secoli prima, tra la fine del X secolo e l’inizio del XI, fu eretta la pieve di San Pietro, mentre nel XII secolo sorse il monastero di Santa Maria sulle rive del Mincio.
Tuttavia, i motivi per cui Valeggio è conosciuta in Italia, sono essenzialmente tre.
Il primo: ha nome Borghetto ed è la meravigliosa frazione riconosciuta come uno dei “borghi più belli d’Italia”. Il riconoscimento non è stato dato certo casualmente: Borghetto è una manciata di case che sorgono ai piedi del Ponte Visconteo, un antico villaggio medioevale di mulini, abbracciate dal fiume che caratterizza fortemente tutto l’ambiente creando uno spettacolo naturale irripetibile.
Le acque del fiume indugiano silenziose tra anse e canneti, dove nidificano numerose specie di uccelli, tra cui i cigni, ma si agitano e imbiancano anche in piccole cascate, che fanno da continuo e gentile sottofondo. A Borghetto sembra che il tempo si sia fermato: passeggiare per queste strade e vie di sera per vedere un tramonto sul Mincio, o quando la nebbia confonde i contorni delle case facendo affiorare solo i merli ghibellini, è come naufragare in un medioevo immaginario.
Borghetto sorge in una zona strategica fondamentale, ovvero sul punto di guado del fiume Mincio. Il guado del Mincio era il più comodo e sicuro a sud del lago di Garda e il fiume una barriera naturale, nei secoli, tra le terre del mantovano e quelle del veronese, in una zona di frontiera presa di mira da signorie ed eserciti che qui avevano i loro appetiti: i Gonzaga, gli Scaligeri, i Visconti, la Serenissima di Venezia, l’Austria, la Francia.
Di particolare interesse è sicuramente il Ponte Visconteo, straordinaria diga fortificata, costruita nel 1393 per volere di Gian Galeazzo Visconti, è stato definito un “check-point d’antico regime”. Lungo 650 e largo 25 metri, fu ultimato nel 1395 ed era raccordato al sovrastante Castello Scaligero da due alte cortine merlate.
Ma, se si va a Borghetto, la cosa che colpisce di più sono i mulini ad acqua, all’interno dei quali vengono messe a disposizione anche delle camere per chi volesse soggiornare ed essere cullato la notte dallo scrosciare delle acque del fiume.
Il secondo motivo di celebrità per Valeggio è di tipo gastronomico e sono i fenomenali “Tortellini di Valeggio”, che ogni veronese onorante le tradizioni cucina, rigorosamente in brodo, durante il pranzo di Natale. La tipologia tradizionale prevede tortellini di carne cucinati in brodo o al burro fuso e salvia, ma è ottima e consigliabile anche la variante alla zucca. Non si può non andare a Valeggio ed a Borghetto senza fermarsi a pranzo o a cena in un’osteria lungo il fiume ad assaporarli!
Legata alla tradizione culinaria è la “Festa del Nodo d’Amore”: si tiene nel terzo martedì di giugno, con una tavolata da Guinness dei primati sul Ponte Visconteo dove vengono serviti i Tortellini di Valeggio a più di 4.000 commensali. “Nodo d’Amore” è il nome locale del tortellino, perché ricorderebbe il nodo di un fazzoletto di seta intrecciato da due amanti prima di gettarsi nel Mincio.
Il terzo, ma non per importanza, motivo è Villa Sigurtà, una villa veneta costruita nel 1690, che divenne nel 1859 il quartier generale dell’imperatore austriaco Francesco Giuseppe. Nelle immediate adiacenze, da visitare c’è il Parco Giardino Villa Sigurtà, che si estende su una superficie di 60 ettari e nel 2013 ha ottenuto il riconoscimento di Parco più bello d’Italia.
Per tutti gli amanti della natura e della tranquillità un fine settimana in bicicletta tra Valeggio, Borghetto ed il Parco potrebbe dimostrarsi una vacanza sia stimolante sia estremamente rilassante.
Costanza Motta