Quante generazioni sono cresciute con Alice nel paese delle meraviglie? Moltissime, si tratta probabilmente di uno dei classici più amati e rielaborati della storia della letteratura. Dal libro di Lewis Carroll – pubblicato per la prima volta nel 1865 e poi in moltissime edizioni diverse – agli adattamenti cinematografici – non solo Walt Disney, ma mille altri – Alice è arrivata fino ai giorni nostri e sembra destinata ad alimentare la fantasia di ancora molte generazioni. La British Library di Londra ha quindi deciso di rendere omaggio ai 150 anni di Alice con una mostra gratuita interamente dedicata a lei. L’esposizione è aperta al pubblico dal 20 novembre 2015 e chiuderà il 17 aprile 2016.
Anche se vi ritenete grandi conoscitori del capolavoro di Lewis Carroll, pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson, questa mostra sarà comunque in grado di stupirvi grazie all’immensa quantità di materiale legato al romanzo. Alice in Wonderland venne pubblicato nel 1865 da Macmillan con 42 illustrazioni firmate John Tenniel. In realtà già Lewis Carroll aveva preparato delle bozze raffiguranti Alice con uno stile molto vicino a quello del pittore Dante Gabriel Rossetti. Una delle perle di questa mostra è proprio la possibilità di ammirare la versione originale dell’opera e di sfogliare la trasposizione in digitale, osservando così una per una le immagini di Alice accompagnate dalla calligrafia del suo ideatore.
La mostra ovviamente non presenta soltanto la prima versione del libro, ma dedica un grandissimo spazio a molte delle edizioni successive, da tutto il mondo e di tutti i generi. In questi 150 anni alcuni illustratori hanno preferito il bianco e nero, altri i colori, alcuni hanno optato per disegni ricchi di dettagli, altri per bozze semplici ma evocative; il romanzo ha così acquisito sfumature molto diverse senza allontanarsi mai eccessivamente dall’idea originale. Alice è sempre Alice, immediatamente riconoscibile dal suo vestitino e dall’aria curiosa. Seguendo la mostra è comunque possibile notare un’evoluzione del personaggio per quanto riguarda la sua raffigurazione: col tempo la bambina perde il suo pesante vestito vittoriano, il gonnellino si accorcia, la sua acconciatura cambia. Alice rimane sempre la stessa, eppure ogni volta si adatta parzialmente a una nuova epoca, così da non risultare mai superata.
Alcuni artisti hanno reinterpretato l’opera presentandola in periodi molto diversi da quello in cui visse l’autore: Michael Henry Barsley per esempio trasporta la piccola Alice nella seconda guerra mondiale inserendo in questo particolare contesto i più noti esponenti letterari inglesi, da William Shakespeare a William Wordsworth. Negli anni Trenta e Cinquanta persino la nota fabbrica di birra Guinness si appropria del capolavoro di Carroll rendendolo una divertente parodia pubblicitaria dove, tra immagini e giochi di parole, appare la famosa birra irlandese. Negli anni Sessanta è poi la volta di Salvador Dalì: il suo surrealismo sembra calzare a pennello con le avventure di Alice, oniriche quanto le opere dell’artista spagnolo.
La mostra non dimentica poi i film ispirati al libro, che hanno indubbiamente alimentato l’amore per Alice nel paese delle meraviglie. Dal primo adattamento del 1903 – Alice conquista il cinema dopo nemmeno dieci anni dalla sua creazione! – fino ad Alice in Wonderland (1951) di Walt Disney, l’opera che forse più di ogni altra ha influenzato il nostro modo di immaginare la bambina e il suo incredibile mondo. È poi possibile guardare alcuni estratti di Alice (1988) di Jan Švankmajer, geniale e indescrivibile quanto inquietante.
E ovviamente non solo illustrazioni, libri o film, il merchandising di Alice infatti nasce già nel primo Novecento: abbiamo tazze da tè, puzzle, stampe, carte da gioco, poster e videogame – American McGee’s Alice su tutti ha reinterpretato l’opera con un tocco dark unico. Non mancano poi i riferimenti al mondo della musica: i Jefferson Airplane per esempio ripropongono le avventure di Alice in un contesto altrettanto psichedelico, gli anni Sessanta.
La mostra offre un viaggio nel mondo di Alice nel paese delle meraviglie dalla sua nascita ad oggi, passando per la satira sociale, l’Art Nouveau, il surrealismo, i libri pop up e molto altro ancora. Alice non passa mai di moda e, dopo 150 anni, è ancora più aperta a nuove interpretazioni che mai.
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