Prendete un uomo e una donna di quarant’anni, che stanno insieme da metà della loro vita, si conoscono l’uno come le tasche dell’altro e vivono una situazione da encefalogramma piatto. Sono inglesi, ma potrebbero essere l’epitome di buona parte delle coppie mondiali. Lui è insegnante, lei impiegata in un museo locale, finiscono insieme «perché tutti gli altri erano già stati scelti e la squadra era già formata», vivono nell’anonima cittadina di Gooleness e si rispettano, da persone civili. I loro nomi rispondono a quelli di Duncan e Annie, insignificanti e comuni come le loro vite. Non si amano più ma va bene così, c’è tranquillità, abitudine, nessun piatto o bicchiere che vola per rivelare al mondo la loro mediocrità. Niente di esaltante né di problematico, solo tanti silenzi a far da collante.
C’è però un terzo elemento nella coppia, una vecchia e perenne ossessione di Duncan che veste i panni di un cantante sconosciuto sparito dalle scene da più di vent’anni; è Tucker Crowe, musicista feticcio per un manipolo di esaltati che si ritrovano ad adorarlo su un sito messo a punto da Duncan con grande orgoglio. Tucker è il centro della sua esistenza, mentre Annie vorrebbe un figlio che ravvivi almeno la fiamma della passione. Ma Tucker è lo ieri, l’oggi e il domani per Duncan, tanto che l’arrivo del suo album inedito per posta crea in lui uno sconvolgimento emotivo pazzesco. Non sarà l’unico però; Annie deciderà di vendicarsi, avviando una corrispondenza via internet con il cantante e svelando come in realtà non sia tutto oro ciò che luccica, che si tratti di una relazione agli occhi del mondo felice o di un musicista rock osannato oltre ogni limite. Duncan perderà poi la testa per una collega, le insoddisfazioni scoppieranno e i sentimenti prenderanno altre strade. La musica cambia, e finalmente verrebbe da dire.
Con Juliet, Naked (tradotto in italiano con Tutta un’altra musica), Nick Hornby torna a dar voce all’universo che interpreta meglio, a dieci anni dall’impareggiabile Alta fedeltà. È la musica, ancora una volta, a essere centro e motore del mondo, presentandosi come valvola di sfogo e freccia per svoltare. E poi ci sono loro, gli uomini mai cresciuti di una generazione un po’ perduta, eterni Peter Pan che non vogliono abbandonare l’isola che non c’è. Hornby li conosce, ce li presenta e, in qualche modo, riesce persino a farceli stare simpatici.
Nick Hornby, Juliet, Naked (Tutta un’altra musica)
Guanda
Modena, 2009
316 pagine
prezzo di copertine 17€
[jigoshop_category slug=”cartaceo” per_page=”8″ columns=”4″ pagination=”yes”]