di Rossana Casolino
Viaggiare senza spostarsi è ciò che, fin da piccolo, ognuno di noi impara a fare: leggendo libri, romanzi e fumetti ci tuffiamo nei fiumi dell’India, corriamo coi cavalli d’America, seguiamo timorosi e in silenzio gli esploratori addentrandoci nel cuore della foresta amazzonica. Eppure, una volta finita la storia, richiuso il libro con una sensazione quasi nostalgica, ci troviamo da tutt’altra parte. Per questo motivo, ormai cresciuti e ribelli, viaggiamo per il mondo ansiosi di riscoprire quei posti che nella vita reale perdono purtroppo spesso di fascino. La nostra immaginazione è davvero così lontana dai luoghi di cui leggiamo?
Camminando tra gli alberi di Kensington Park è così difficile immaginarvi un Peter Pan nascosto tra gli alberi? La Barcellona avvolta nella nebbia di Carlos Ruiz Zafón è la stessa città piena di movida che migliaia di giovani sognano come meta turistica? Letteratura e città moderne sembrano ora concetti talmente distanti, eppure chi ha scritto di quei posti, spesso e volentieri li ha visitati ed esattamente lì vi ha immaginato una storia.
In particolare i libri ambientati nelle città italiane sono talmente dettagliati ed attenti al paesaggio da poter essere considerati in realtà una particolare e del tutto stravagante guida turistica. Spesso e volentieri sono citati luoghi veramente esistenti, come bar, ristoranti, scorci e angoli segreti che non solo possono mostrarti un altro lato della città (spesso nascosto), ma sono in grado di risvegliare in te le stesse emozioni che il libro ti ha suscitato.
Camminando per Milano può capitare di incontrare il professore di lettere pieno di sogni e ideali che in bicicletta rincorre la sua amata. La vostra pizzeria a Roma potrebbe benissimo essere quella dove Sara si prese la sua rivincita e fuori da Lazzareschi potreste davvero incontrare gruppi di studentesse a mangiare cornetti.
La realtà si mischia alla storia, che a sua volta si fonde alla finzione, quando, persi tra le piazze di Roma, potreste capitare dove nacque il primo amore di Giulia e Andrea, tra proteste e lacrimogeni, poliziotti e inseguimenti.
Il nostro bagaglio letterario, colto o meno che sia, può benissimo essere considerato una buona guida turistica alternativa e affascinante. Le città italiane dalle più piccole alla capitale sono teatri di innumerevoli storie, che, spesso hanno lasciato una traccia reale e visibile solo a “chi sa e capisce”.
Lasciatevi affascinare dalla Messina delle rivolte studentesche e dei fasci rossi, tramite la storia di Giovanni e Aurora, oppure perdetevi tra il degrado e la sporcizia di quartieri dimenticati da Dio, dove Valentina D’Urbano vi insegnerà come due giovani affamati di ribellione riuscirono a crescere nei difficili anni di piombo.
Se avete in programma di fare un viaggio alternativo scegliete un libro ambientato nella vostra meta e lasciate che finzione e realtà si completino in un viaggio imprevedibile, la cui meta sarà nota solo a fine libro.
Se invece è il vostro animo moderno ad avere sopravvento scaricate Cityteller, un’applicazione in grado di aiutarvi a rivivere tutti i luoghi attraverso gli occhi dei vostri autori preferiti.
Insomma: «Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina», come saggiamente affermò Agostino d’Ippona.