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Tsipras trionfa, tra la speranza e la paura dei greci

2 minuti di lettura
25 gennaio 2015, il quarantenne Alexis Tsipras trionfa alle urne in Grecia e si intasca un’indiscutibile vittoria: con il 36,5% dei voti, il partito Syriza si accaparra 149 seggi in parlamento, ad un passo dalla maggioranza assoluta raggiunta solo in seguito tramite l’alleanza con il partito di centro destra “Aνεξάρτητοι Έλληνες”, “Greci indipendenti”. Tra le proposte del nuovo Primo Ministro, proveniente dalla middle-class greca, riforme strutturali che riguarderanno la sanità gratuita per le classi medio-basse, il rialzo del salario minimo, la reintroduzione della tredicesima per stipendi e pensioni fino a 700 euro, che erano stati “tagliati” dalle iniziative di austerity imposte dall’Europa. Per quanto riguarda il debito pubblico, l’intenzione è quella di chiedere all’Europa un taglio del 60%.

Ma le persone che vivono o sono nate in Grecia che cosa pensano di Tsipras? Credono davvero che con il suo governo la situazione possa migliorare? La parola a loro. «Non penso che Tsipras manterrà le sue promesse, soprattutto perché siamo una nazione che non è in grado di stare sulle proprie gambe», mi dice Ligia, studentessa ateniese, «Tsipras dice di essere un radicale di sinistra, ma secondo me non lo è: dice che dobbiamo vivere tutti in modo modesto, e che le sue riforme aiuteranno ad eliminare gli squilibri che ci sono nel nostro paese ma senza il supporto delle famiglie più ricche della Grecia lui probabilmente non avrebbe potuto fare quello che ha fatto. Penso che la maggior parte delle persone lo abbia votato per disperazione e che lui con le sue parole di speranza, libertà e prosperità si sia proposto come portatore di una ventata di novità. Temo che ci saranno presto delle nuove elezioni, anche perché molti tra quelli che votavano il partito socialista Pasok hanno ripiegato su  Syriza, quando hanno visto che la situazione per loro stava precipitando, visto che il loro partito esprimeva l’opinione solo del 5% della popolazione, perché rischiavano di non avere più quei benefits che avevano prima».
Una voce completamente dissonante è quella di Kostantinos, padrone di una taverna in centro ad Atene: «sono fiducioso, e credo che Tsipras porterà tante novità: è quello di cui abbiamo bisogno in questo momento, è una persona giovane e attenta alle esigenze del nostro paese». Più o meno della stessa idea è Giorgos, ventenne di Tebe, impegnato nella pizzeria paterna: «la mia idea politica è diversa da quella proposta da Tsipras, e personalmente non l’ho votato. Comunque sono contento dell’esito delle elezioni: hanno scelto i Greci in maniera democratica. Sembra una persona in gamba e spero che porti avanti il suo programma».
Interessante è stato ascoltare l’opinione di Valentina, residente in Italia, greca per parte di madre: «purtroppo sono poco ottimista: mi intenerisce vedere le persone così convinte delle capacità di Tsipras e dei suoi ministri. Come si suo dire, la speranza è l’ultima a morire e sarebbe bello se grazie al coraggio di un paese così piccolo cambiassero le sorti di altri paesi più grandi come il nostro. Mi disgusta invece il risultato raggiunto da Alba Dorata: i suoi esponenti di maggior spicco sono in prigione, imputati di essere mandanti di un omicidio. Tra i miei amici che vivono in Grecia non ci sono tanti simpatizzanti di Tsipras, e ho la sensazione che molti greci lo abbiamo votato poco convinti, sulla scia del “vediamo come va” o, ancora più grave, del “peggio di così..”».
Questi gli interessanti spunti di riflessione che ci aiutano ad andare al di là di quello che leggiamo sui giornali, ascoltando direttamente la voce di persone che stanno vivendo in prima persona questo momento.
 
Giulia Malighetti

Giulia Malighetti

23 anni, laureata a pieni voti in Lettere Classiche alla Statale di Milano, amante della grecità antica e moderna spera, un giorno, di poter coronare il suo sogno e di vivere in terra ellenica.

1 Comment

  1. […] Era solo Gennaio, quando in piazza Syntagma decine di migliaia di uomini e donne si ritrovavano – con speranze ben diverse da quelle di oggi – per dare tutto il loro sostegno al candidato Alexis Tsipras e al partito della sinistra radicale Syriza. Due giorni dopo il sogno di una Grecia libera dai ricatti vessatori che l’avevano ridotta in ginocchio rimbalzava in tutti gli angoli del paese, e la gioia straripava incontenibile dal volto di chi, anche con il suo voto, sentiva di aver contribuito a un’impresa storica. […]

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