MILANO – Dal 13 e il 14 gennaio, al teatro Out Off di Milano andrà in scena Le notti bianche, adattamento del romanzo di Fedor Dostoevskij per la regia di Lorenzo Loris
In «una notte meravigliosa di quelle che possono esistere solo quando siamo giovani», un timido sognatore scorge, all’improvviso, una donna singhiozzante, protesa da un ponte, con lo sguardo perso nell’acqua torbida del canale. Le loro anime si incontrano, e i due si rivedono per quattro notti in quel luogo misterioso. Finché non accade un imprevisto che li allontana per sempre. Ma il sognatore le sarà tuttavia riconoscente per avergli donato anche solo un attimo di beatitudine. «Dio mio! Un intero attimo di beatitudine! È forse poco, sia pure per tutta la vita di un uomo?»
Durante il percorso della trasposizione dalla pagina letteraria alla scena teatrale, il lavoro drammaturgico si è sviluppato in rapporto alle altre discipline dello spettacolo a partire da un lavoro specifico sul movimento degli attori in scena, che trae origine dal testo, dove la danza moderna si fonde con la parola.
Si è cercato di tradurre, attraverso la fisicità degli attori, la tensione dell’incontro di due anime sconosciute, che sul punto di avvicinarsi, trovano un insperato momento di confronto e finiscono per dividersi per sempre e ineluttabilmente. Questa ricerca gestuale ha una forte relazione con lo spazio e gli oggetti di scena, dove il corpo dell’attore cerca di integrarsi con la parola detta. Servendoci di disegni animati a partire dallo spazio neutro, modificato di volta in volta, abbiamo cercato di restituire il mondo interiore dei due sognatori protagonisti. In questo modo abbiamo provato a ricreare i labirinti dell’anima di coloro che sognano di giorno e sono consapevoli di molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte. La scenografia è il risultato di un singolare percorso di interazione fra l’ animazione visiva e l’ arte pittorica e l’evocazione di San Pietroburgo ricrea la profondità di un luogo dell’anima nel quale tutto il testo sembra essere immerso.
Infine, le sonorità della Balalaika, tipico strumento della tradizione musicale russa, restituiscono la magia di quelle notti luminose in cui, come scrive Puskin «la luce dell’alba si affretta a dare il cambio a quella del crepuscolo lasciando alla notte solo mezz’ora».
13 gennaio > 14 febbraio 2016 (Prima nazionale)
Teatro Out Off con il contributo di NEXT 2015 – Regione Lombardia
LE NOTTI BIANCHE
da Fedor Dostoevskij
adattamento e regia Lorenzo Loris
con Massimo Loreto, Camilla Pistorello
scena Daniela Gardinazzi
luci Alessandro Tinelli
costumi Nicoletta Ceccolini
musiche originali per balalaika Simone Spreafico
elaborazioni video Lorenzo Fassina
collaborazione ai movimenti Barbara Geiger
Incontri di approfondimento:
13 gennaio, ore 20.45 introduzione di Fausto Malcovati. Profondo conoscitore della cultura russa, si è occupato soprattutto di teatro, conducendo tra l’altro preziose ricerche personali sui maestri della regia russa dell’inizio del XX secolo; suoi la prima biografia di Stanislavskij (Laterza 2004) e il volume Vsevolod E. Mejerchol’d, L’ultimo atto, Interventi, processo e fucilazione (La casa Usher 2011). Ha curato l’edizione italiana di numerose opere di Dostoevskij, Gogol’, Turgenev, Čechov e dei simbolisti russi. Con Maurizio Scaparro ha adattato per il teatro Amerika di Franz Kafka. Ha insegnato letteratura russa nelle università di Pavia, Bari, Milano e Arezzo.
19 gennaio, ore 20.45 introduzione di Gianpiero Piretto, docente di Cultura visuale presso il Corso di Laurea Magistrale in Teoria e metodi per la Comunicazione e di Storia del teatro russo dell’Università Statale di Milano. Dal 2012 è afferente al Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali, Sezione di Spettacolo. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: Da Pietroburgo a Mosca. Le due capitali in Dostoevskij, Belyj e Bulgakov, Guerini e Associati, 2013 e Indirizzo: Unione Sovietica. Venticinque luoghi da un altro mondo, Sironi, 2015.
3 febbraio, ore 20.45 introduzione di Erica Klein, traduttrice e pubblicista ha pubblicato: Solženicyn per la collana “Invito alla lettura” dell’editore Mursia, Anima russa (in collaborazione con Eridano Bazzarelli) per l’editore Mup. Ha curato, tra l’altro, “Le notti bianche” di Dostoevskij, “I signori Golovlëv” di Saltykov-Ščedrin e “Infanzia” di Gor’kij per la collana Bur di Rizzoli. Collabora con la rivista «Il ruolo terapeutico» della omonima Scuola di Psicoterapia di Milano, presso la quale svolge anche attività didattica. Per Pendragon ha pubblicato nel 2014 “Ritratti di Russia al femminile”.
(data da definire) Maurizio Porro, giornalista, scrittore, drammaturgo, appassionato di teatro e musical da lungo tempo è critico cinematografico del Corriere della Sera. Collaboratore di numerose testate specializzate è autore di diversi libri e monografie tra cui “Joseph Losey”, “Alberto Sordi”, “Alida Valli”, “ Il meglio di Aldo Giovanni e Giacomo”, “ Melò”, “Il cinema vuol dire”, “Fine del primo tempo”.
È docente di Storia della Critica dello Spettacolo all’Università di Milano.
G.A.
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