«Finché lei è qui va ancora tutto bene, posso andare a guardarla ogni istante,
ma domani che la porteranno via, come farò a rimanere da solo?» (Dostoevskij)
Questo interrogativo è l’inizio della vicenda.
La Mite è un racconto che Fëdor Dostoevskij ha scritto prima de I fratelli Karamazov, ispirandosi a un fatto di cronaca che lo aveva molto colpito: il suicidio di una ragazza, definito dai titoli dei giornali un suicidio mite. L’opera parla di un uomo che vuole comprendere perché sua moglie si è uccisa e in un lungo soliloquio ricerca le ragioni di questo atto disperato. Nello spettacolo Teatro Presente sceglie invece di far parlare entrambi. Il testo è del 1876 e lei, la Mite, disegna un’inquietudine che ha già la complessità della questione di genere.
Teatro Presente è una compagnia indipendente composta da sette giovani attori, che nasce dall’incontro con César Brie, all’interno del Cantiere di formazione promosso da ERT – Emilia Romagna Teatro. Il gruppo inizia così un lungo periodo di formazione che si conclude con Karamazov, portato poi in tournée dal 2012 al 2015 sia in Italia che in Argentina. Dopo questa esperienza fondano nel 2013 Teatro Presente e realizzano Il Vecchio Principe, InDolore, La Mite ed Orfeo ed Euridice, spettacoli immersi nell’attualità, che interrogano i classici per trovare un aggancio con la contemporaneità.
Info:
sabato 20 febbraio 2016, ore 21
per il ciclo LA GRAMMATICA DEGLI AFFETTIëë
Ingresso 10 euro, ridotto 8 euro
Auditorium Rosetum
via Pisanello, 1 – 20146 MILANO
per prenotazioni 02 48707203
S.F.