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Ma gli altri fanno più sesso di noi? 

I social media hanno sessualizzato vite e comportamenti, innescando la corsa a chi avesse la vita più bella, la relazione più romantica, il corpo più scolpito. Ma cosa c'è di vero?

3 minuti di lettura

I social e il sesso, un rapporto difficile. Dalla loro comparsa, fino al momento in cui hanno cominciato a rappresentare una vera e propria realtà parallela rispetto a quella in carne ed ossa, i social hanno imposto un’alta e sempre più progressiva sessualizzazione delle vite di ciascuno.  

Si è imparato, piano piano, a sbirciare nelle esistenze altrui come se fosse un buco della serratura; non si riusciva a cogliere totalmente quale fosse la situazione, ma da quel poco che si vedeva, si era propensi ad evincere tutto il resto, in un percorso atrocemente deduttivo, in cui un dettaglio, sommato agli altri, dà un tutto che non sempre corrisponde alla realtà, ma che si crede indiscutibilmente vero, come se fosse qualcosa di assoluto e di urgente. 

Ma è vero sul serio che gli altri hanno una sessualità più appagante, fanno più sesso, hanno relazioni più soddisfacenti, ma soprattutto sono in generale più felici? 

Social e sesso

Sesso e sessualità sotto i riflettori dei social media 

Come si è già anticipato poc’anzi, i social media hanno sessualizzato vite e comportamenti, innescando la corsa a chi avesse la vita più bella, la relazione più romantica, il corpo più scolpito.

Questo continuo sguardo sulla vita altrui, ha condotto molte persone a pensare (in maniera erronea) che la propria vita fosse assolutamente priva di senso e che le proprie relazioni fossero sbagliate, perché non erano costantemente sotto i riflettori dei social. 

Con il tempo si sono diffusi molti account di coppia, in cui i partner mostravano foto e video di viaggi o di momenti di intimità, sempre raccontati come se fossero un film.

Paesaggi bellissimi, cene con panorami mozzafiato, una quotidianità sempre allegra, sorridente, leggera. 

Di qui il naturale pensiero «Chissà quanto scopano». E subito dopo, la naturale conseguenza «Perché io e il mio (o la mia) partner non siamo così?».

Social e sesso

Nostalgie, indivie, timori, una competizione non fondata sul merito o sulle competenze, ma sulla capacità di inscenare una realtà che probabilmente non esiste, ma che catalizza su di sé la stessa attenzione di una calamità naturale.

Sì, perché prevedibilmente quelle vite non esistono, ma sono costruite a tavolino per essere esposte sui social con l’obiettivo di renderle più reali del reale, talmente credibili da provocare il dubbio, nell’altro che guarda, di non avere né le stesse risorse né, probabilmente, la stessa fortuna nel poter vivere esperienze simili.

È stato questo il motivo, nel tempo, per cui si è sedimentata la credenza che, come dice un vecchio proverbio «L’erba del vicino è sempre più verde» e «Il sesso degli account seguiti su Instagram è sempre più bello».

A seguito di uno studio eseguito nel 2022, pare che il 95% degli intervistati abbia affermato che, secondo loro, tutti gli altri hanno avuto rapporti sessuali negli ultimi mesi e che solo il 25% dei contro-intervistati abbia sostenuto questa tesi. 

Lo studio, quindi, dimostra come la maggior parte delle persone che si crede avere una vita sessuale più intensa e felice in realtà non conduce davvero quest’esistenza e che solo un quarto di loro vive davvero come dimostra e mostra sui social media. 

Guardare le vite degli altri inibisce il presente

Perpetrare questi atteggiamenti e credere, così, che la vita sessuale degli altri sia più apprezzabile della propria genera, progressivamente, sentimenti di sconforto e invidia.

Tutto ciò, ovviamente, non apporta certo una miglioria alla quotidianità, ma al contrario l’appesantisce, mettendo a repentaglio anche la stessa sanità della propria eventuale vita sessuale. 

Social e sesso

Ognuno ha il suo personalissimo modo di vivere ed esperire il sesso, e per questo il primo vero passo verso la felicità è la consapevolezza di ciò che si è, a prescindere dal confronto (non necessario e spesso infausto) con la vita altrui. 

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Inoltre, bisognerebbe tenere sempre a mente che i social e ciò che viene mostrato sulle piattaforme sono il racconto costruito di ciò che si vuole mostrare, badando bene a nascondere i lati “oscuri” di una relazione, quelli infelici, quelli di abbandono, negligenza, di allontanamento che vivono, inevitabilmente tutti gli esseri umani e tutti gli esseri umani anche in una relazione amorosa. 

La dinamica della sessualizzazione della vita che viene operata dai social media non è molto lontana da quella che viene prospettata e proposta sui siti pornografici: mostrare una parte per il tutto, ed estetizzare quella “parte” come la migliore possibile, proponendo un’immagine del tutto falsata del reale. Il punto, però, è sempre rendersi conto di questa falsificazione. 

 

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Anto D'Eri Viesti

A proud millennial. Dopo il dottorato in semiotica e gender studies decide di dedicarsi solo alle sue passioni, la comunicazione e la scrittura.
Copywriter e social media manager.
La verità sta negli interstizi, sui margini e nei lati oscuri.
Tanti fiori, cioccolato e caffè.

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