Una ricerca intrapresa dall’ UCLA ha mostrato come la generazione Z, ovvero le persone nate tra la fine degli anni Novanta e prima del 2010, non apprezzino sesso e nudità gratuita nel cinema. Lo studio Teens and Screens del Center for Scholars & Storytellers ha coinvolto 1500 giovani tra i 13 e i 24 anni, mostrando come sia in atto un forte cambiamento nei gusti televisivi e cinematografici, in particolare per quanto riguarda le rappresentazioni di carattere sessuale.
Ad essere particolarmente poco apprezzate sono le scene erotiche gratuite che non si collocano con naturalezza nella narrazione ma sembrano essere girate ed inserite nell’opera per attirare il pubblico o per dare scandalo. La rappresentazione del sesso non viene totalmente disprezzata, ma stando ai dati raccolti, secondo le nuove generazioni deve essere ben contestualizzata e sensata, altrimenti è meglio virare su altri temi più apprezzati.
Il 51% preferirebbe vedere una rappresentazione non solo sessuale, ma anche di relazione, di amicizia o di amore platonico; il 47,5% sostiene che le scene di sesso non sono utili nei film ed il 44% pensa che ci sia un abuso di relazioni d’amore nel cinema, tanto che vorrebbero che i personaggi (soprattutto quando uno maschile e l’altro femminile) non debbano per forza arrivare ad un innamoramento che sembra spesso dovuto, scontato. Nell’ottica di una rivalutazione delle relazioni, il 39% vorrebbe poi vedere più rappresentazioni di personaggi aromantici o asessuali. Oltre che voler guardare meno scene d’amore o sessualmente esplicite, la generazione Z (rappresentata qui da un campione di americani e americane) preferirebbe una maggiore diversità ed inclusione nei tipi di relazione e nella costruzione dei personaggi; i quali dovrebbero essere sempre più rappresentativi e sempre meno incasellati forzatamente in dinamiche “classiche“, tra cui appunto quelle sessuali uomo-donna.
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I gusti degli spettatori (tanto della TV, quanto del cinema o delle serie TV) stanno indubbiamente mutando seguendo un forte cambiamento sociale. I motivi di questa trasformazione possono essere molti e sono sicuramente complessi. Ad esempio, una maggiore (ci si augura) consapevolezza sul ruolo della sessualità non solo nel cinema ma nella vita quotidiana, di cui si cercano nuove forme anche a fronte di nuove modalità relazionali, spesso lontane dalla sessualità “posticcia” e “obbligatoria” presentata al cinema. Anche una pornografia sempre più a portata di click potrebbe influire sulla sfera dell’erotismo, che non è più un mistero. Allo stesso tempo tuttavia non c’è una maggiore consapevolezza ed educazione sessuale, ma solo un eccesso di immagini che né informa, né conserva i caratteri più intimi.
E se i gusti cambiano, si modifica anche il mercato: le scene erotiche o di nudità stanno subendo un calo nella televisione e nel cinema (con le dovute, numerosissime eccezioni) per dare voce ad altri temi, relazioni, modi di esprimersi, a volte raccogliendo consensi, altre scatenando pesanti critiche sulle nuove rappresentazioni.
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