Girl. Un film forte quello di Lukas Dhont, regista fiammingo di appena 27 anni, che racconta tutto il dolore, il disagio e le difficoltà di una ragazza intrappolata in un corpo che non le appartiene.
Da Victor a Lara
Lara è una ballerina di 16 anni che sta affrontando un importantissimo cambiamento: liberarsi una volta per tutte di Victor, la sua parte maschile, per essere finalmente e completamente Lara.
Dalla sua parte c’è il padre che la sostiene in tutto e per tutto e le dà conforto nei momenti difficili. Il problema di Lara infatti non è l’incomprensione da parte della famiglia, ma la sua fretta di diventare donna, una fretta che la porterà a fare una scelta drastica.
Leggi anche:
Nascere maschi, nascere femmine: il “gender” secondo National Geographic
Sospesa a metà
Lara è in piena adolescenza, fase già di per sé critica, e deve preparare il suo corpo ad una lenta trasformazione, prima assumendo ormoni, poi procedere con l’intervento di cambio di sesso.
Ma Lara detesta il suo corpo: gli ormoni sono lenti ad agire e il seno ancora non cresce e quel membro maschile, che proprio non le appartiene, è un continuo motivo di imbarazzo tanto che Lara spesso lo nasconde col del nastro adesivo che costringe i genitali.
A complicare il tutto c’è la danza, una disciplina dura che le causerà una forte perdita di peso, ferite ai piedi e una notevole fonte di stress anche a causa delle sue compagne che non capiscono il suo coraggio. Ma la danza è anche la sua passione e Lara dà tutta se stessa per migliorarsi e per far vedere a tutti quanto vale.
Candidato agli Oscar 2019
Fantastica la recitazione di Victor Polster nei panni di Lara che gli è valsa il premio come miglior interpretazione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2018. Con dei semplici sorrisi infatti, Polster fa capire tutta la frustrazione che in realtà si cela nella mente della protagonista che cerca continuamente di sembrare serena quando in realtà dentro di lei c’è un mare in tempesta.
Il regista non lesina sulle immagini di nudo e sulle torture fisiche che Lara si impone per apparire più donna. E, se le immagini esplicite aiutano a capire come si sente una donna in un corpo di uomo, nulla è più significativo dell’espressione di Lara che vorrebbe essere farfalla, ma è ancora bruco.
Girl ha ricevuto molti riconoscimenti ed è stato scelto per rappresentare il Belgio come miglior film in lingua straniera nella corsa agli Oscar 2019. Un film denso ed esplicito che mette a nudo sia il fisico che l’anima di una ragazza nata nel corpo sbagliato.I
Leggi anche:
Agender: quale sessualità per un’identità sincera?