Oggi nel cortile del Tribunale di Verona, dalle 16.30 alle 21.00, ci sarà la manifestazione di #scaviaperti per la fotografia, con volantinaggio e raccolta firme per mantenere aperto il cortile degli Scavi Scaligeri diVerona ed il CentroInternazionale di Fotografia, che qui ha la sua sede.
#scaviaperti è un’iniziativa del fotografo Marco Monari, che mira a sensibilizzare più persone possibili per valorizzare quello che è uno degli spazi fotografici più belli d’Italia. Il sito che ospita il Centro Internazionale di Fotografia è, infatti, unico ed estremamente suggestivo, trovandosi ambientato tra reperti che vanno dall’epoca romana a quella medioevale.
La campagna di sensibilizzazione si svolge al grido: “mettiamoci la faccia”. Sfruttando la potenzialità del web e dei social network essa infatti invita non solo a firmare una petizione via internet, ma anche a mandare una propria fotografia con un cartello recante la scritta #scaviaperti per la fotografia. Il proprio volto apparirà, assieme a tutti gli altri, sulla pagina Facebook, Twitter ed Instagram di #scaviaperti.
Ad oggi, informa Marco Manari, sono circa 600 le facce che hanno deciso di aderire all’iniziativa, 8 mila i “likes” si Facebook e 150 mila i contatti attivi sul portale web (www.scaviaperti.wordpress.com).
Ma qual è la causa della chiusura degli scavi?
La chiusura non avviene, infatti, per una questione direttamente legata ad essi, ed è questo il punto che più sollecita alla critica. Gli scavi ed il Centro di Fotografia saranno infatti chiusi a causa dei lavori di ristrutturazione che interesseranno Palazzo del Capito, venduto alla Fondazione Cariverona. Il palazzo si affaccia direttamente sul cortile che, per ragioni di sicurezza, dovrà essere chiuso, assieme agli ingressi del Centro di fotografia.
La chiusura non avviene, infatti, per una questione direttamente legata ad essi, ed è questo il punto che più sollecita alla critica. Gli scavi ed il Centro di Fotografia saranno infatti chiusi a causa dei lavori di ristrutturazione che interesseranno Palazzo del Capito, venduto alla Fondazione Cariverona. Il palazzo si affaccia direttamente sul cortile che, per ragioni di sicurezza, dovrà essere chiuso, assieme agli ingressi del Centro di fotografia.
La chiusura è prevista a partire da questo luglio e dovrebbe durare tre anni.
Quello che Marco Manari e, con lui, tutti coloro che aderiscono ed aderiranno alla protesti di #scaviaperti contestano è l’assenza di risposte chiare da parte della commissione Cultura del comune di Verona. L’unica certezza è che quella che si inaugurerà oggi sarà l’ultima mostra del Centro Internazionale di Fotografia (mostra dedicata a Paolo Vigevano ndr.), dopo la quale a partire dal 31 di maggio il Centro sarà obbligato a sospendere tutte le attività.
Le proposte a questo punto sarebbero varie e molteplici: dalla possibilità di rendere accessibile il Centro attraverso ingressi alternativi a quella di spostarlo temporaneamente in un’altra sede, senza costringerlo alla chiusura forzata a causa di lavori che non lo riguardano.
Verona potrebbe sfruttare numerosi e suggestivi spazi ed allestire in questi le future mostre fotografiche, cercando di valorizzare sé stessa ed il proprio immenso patrimonio culturale, purtroppo spesso dimenticato non solo da chi la governa, ma anche dai suoi stessi cittadini.
C.M.