fbpx

San Miniato al Tedesco:
il borgo degli Svevi
nel cuore della Toscana

1 minuto di lettura

Nel cuore della Toscana, dove tradizione e modernità si fondono, sorge San Miniato (PI): i moderni centri urbani e le attività produttive, principalmente del settore della conciatura e della lavorazione della pelle, si trovano nella grande pianura che incontra, a nord, l’Arno, mentre a sud domina la campagna incontaminata, con le sue pievi, il suo ritmo ancestrale e il tartufo, fiore all’occhiello della produzione di San Miniato.

san-miniato-3
Fonte: www.mastromarcopugacioff.it

Al crocevia di insediamenti etruschi prima e romani poi, le cui tracce sono conservate nel Museo Archeologico di Firenze ed in quello di San Miniato stessa, San Miniato affonda le sue radici nell’VIII secolo, quando, come si legge in un editto del 713, diciassette longobardi edificarono una chiesa dedicata proprio a Miniato. Nota anche come San Miniato “al Tedesco”, da quando Ottone il Grande, nel 962, lo rese uno dei centri di amministrazione dell’impero, fino poi all’arrivo di Federico di Svevia che edificherà, nel 1218, il proprio castello. Divenuta in epoca comunale un centro fiorente con ospedali, scuole ed istituzioni proprie, la sua floridezza verrà meno solo nel XIV secolo, quando inizia ad incombere la potenza fiorentina.

Il borgo conosce nuova fortuna ancora grazie a una tedesca, la moglie di Cosimo de’ Medici, Maria Maddalena d’Austria, che ne favorirà la sede vescovile nel 1622. La vita culturale di San Miniato crescerà con accademie di studio e di cultura e, nei secoli, la cittadina si sviluppa sempre di più, subendo però un duro colpo quando, durante la seconda guerra mondiale, l’esercito tedesco ditruggerà la rocca di Federico II, ricostruita nel 1957, anno della “rinascita” di San Miniato.

Costruita anticamente lungo il crinale di un’unica via, San Miniato gode di un sistema museale che permette di apprezzare l’arte, l’urbanistica, il paesaggio e la religiosità legati al borgo: importanti opere d’arte sono presenti nel Conservatorio di Santa Chiara, fondato nel XIII secolo; arte e scienze la fanno da padrone nell’Accademia degli Euteleti, che conserva tra le altre cose la maschera di Napoleone Bonaparte, che arrivò a San Miniato sulle tracce di un antico titolo nobiliare.

Fonte: www.smartarc.blogspot.com
Fonte: www.smartarc.blogspot.com

Preziosi altari intagliati e affreschi trecenteschi spiccano nell’Oratorio del Lorentinodatato XIII secolo, e nella Sala delle Sette Virtù presso il palazzo comunale. Attiguo alla cattedrale, poi, è il Museo Diocesano, dove si possono ammirare oggetti di pregio di varia origine.

A dominare la cittadina, infine, vi è la Rocca Federiciana, fatta costruire da Federico di Svevia entro il 1223, per completare il sistema difensivo della città. Gli archetti ad ogiva e torri cilindriche suggeriscono delle maestranze siciliane direttamente coinvolte nella costruzione della torre, che sovrasta il borgo ed il territorio offrendo una vista spettacolare sulla campagna toscana.

Giulia Malighetti

23 anni, laureata a pieni voti in Lettere Classiche alla Statale di Milano, amante della grecità antica e moderna spera, un giorno, di poter coronare il suo sogno e di vivere in terra ellenica.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.