“Hostia” è il titolo del murales nato sulla facciata di un condominio in Via Galeazzo Alessi, nel quartiere di Tor Pignattara. Assiduo frequentatore di questa zona, Pier Paolo Pasolini morì il 2 Novembre 1975 ucciso da “ignoti”; l’arte di Nicola Verlato ha deciso lo scorso aprile di contribuire al progetto di pittura murale per la periferia romana, e l’ha fatto riportando alla memoria la caduta del grande poeta.
L’opera è già stata soprannominata “la Cappella Sistina di Tor Pignattara”: e in effetti, in meno di quindici giorni, Verlato ha dato alla luce corpi dalla corporeità michelangiolesca. Alle forme storiche della pittura italiana è accompagnata l’allegoria etica della morte del Poeta. Il corpo di Pasolini precipita nel pozzo della morte, dalla cui superficie spuntano le teste degli assassini e dei testimoni, cade in un indefinito luogo sacro – allegoria della propria infanzia. Sullo sfondo, dei corpi ammassati e nudi, coi visi stravolti dal dolore. Al centro, la luce e la vegetazione fanno risaltare le figure che attendono il corpo del poeta: una donna, la madre, è impegnata a scrivere le parole che le sta dedicando il Pasolini bambino fra le sue braccia, e sulla destra le figure di Petrarca, che ascolta la poesia del piccolo, e di Ezra Pound, nudo e dallo sguardo angosciato verso l’alto.
Realizzata con acrilico su intonaco in dieci metri di altezza per sei di lunghezza, la pittura murale fa parte di un progetto che Nicola Verlato intende dedicare allo scrittore: scultura, gusto scenografico e video ci regaleranno altre opere commemorative artistiche.
A.P.