ROMA – Nel casale cinquecentesco compreso tra il Tempio di Esculapio e la Galleria Borghese dell’omonima villa romana ha aperto al pubblico il “deposito delle sculture”. Circa ottanta opere provenienti per la maggior parte dalla collezione dei principi Borghese e che in origine impreziosivano piazzali e viali della villa, tornano finalmente alla comunità dopo anni passati nell’ombra.
Si tratta di un lavoro prezioso, presentato questa mattina alla stampa dalla professoressa Adriana Campitelli insieme all’assessorato alla Cultura e alla soprintendenza. Campitelli ha spiegato la genesi di un progetto che è nato dalla necessità di togliere le statue dalle sedi originarie a causa dei ripetuti furti per riporle all’interno del Museo Canonica. A partire dal 2009 è iniziato il recupero architettonico del “deposito” che presenta -per la prima volta al pubblico- molti capolavori. Tra questi spiccano, senza dubbio, le sculture del Tempio di Esculapio e il gruppo di Mascheroni e Tritoni cinquecenteschi realizzati da Taddeo Landini e Simone Moschino e situati, inizialmente nella Fontana del Moro di Piazza Navona.