di Aurelio Lentini
A metà dei seggi scrutinati* i dati reali gridano un dato “catastrofico”: l’OXI, il NO di chi non ci sta più a subire l’umiliazione della dignità umana, vince con il sessanta e passa per cento delle preferenze.
Ai catastrofisti teutoni, ai falchi, a tutti coloro che in questi ultimi giorni si sono esposti ben oltre le loro prerogative contribuendo ad alimentare il terrorismo mediatico, adesso verrebbe davvero voglia di rispondere in modo decisamente poco fine. Ma non ci sarà spazio per questo.
Perché oggi festeggiamo soltanto il popolo greco, senza arrogarci meriti retorici. Perché è bene avere l’onestà di dire che non siamo tutti greci, perché i Greci sono solo loro, che da soli hanno combattuto, che da soli si sono ribellati, anche per tutti noi, e da soli, passata l’euforia, continueranno a lottare da domani.
In questa giornata ci avete dato una grande lezione di democrazia, ma ancor più ci avete consegnato il regalo più bello che si possa desiderare: un orizzonte. Se oggi possiamo tornare a guardare lontano, è solo grazie a voi.
Da domani non è la Grecia a dover restare in Europa, ma l’Europa a dover restare in Grecia.
La Grecia non compiangerla – quando sta per piegarsi
con il pugnale alle costole, con al collo il laccio.
Eccola di nuovo insorgere più forte e piena di Furore
ad arpionare il mostro con la fiocina del sole.
Ritsos, 18 canzonette della patria amara, 1973, trad. T. Sangiglio
*Link diretto ministero interni greco dati in tempo reale
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