Il sesso, questo sconosciuto. Dai tempi della liberazione sessuale ne è passata di acqua sotto i ponti, eppure non si può dire, ancora oggi, che il sesso rappresenti un tema con cui tutti sono a proprio agio. Per molte persone, il sesso e la sessualità rappresentano ancora un tabù. Questo atteggiamento è spesso figlio di un’educazione che al sesso non ha mai attribuito molta importanza, considerandolo o un argomento di serie B oppure come sconveniente.
La riluttanza nei confronti del sesso nasce da logiche piccolo-borghesi per cui il sesso, primariamente considerato come un atto di procreazione o fatto per imbrigliare rapporti e relazioni di potere, si è sedimentata nelle menti e negli atteggiamenti, procedendo così verso una progressiva normalizzazione. Il sesso non è un tema che ancora oggi viene assunto di buon grado e quando si qualcosa a riguardo, c’è una parte degli esseri umani che ne avverte sempre il suo aspetto trasgressivo, oscuro.
Leggi anche:
Il sesso nell’Inghilterra vittoriana: il volto segreto della repressione
Quindi non si può dire, nonostante «le magnifiche sorti e progressive», di avere ancora un buon rapporto con il sesso. Per “buon rapporto” si intende qualcosa con cui ci si può ritenere totalmente in pace con sé stessi.
Come si costruisce un buon rapporto con il sesso?
Come tutte le pratiche umane in campo relazionale, il sesso e il buon rapporto con il sesso e anche, di riflesso, il buon sesso si costruiscono con la comunicazione. Quindi, il primo passo per costruire questo rapporto che parte proprio fra i soggetti e dai soggetti con sé stessi, è la comunicazione. Parlarne apertamente che non vuol dire farlo come se fosse un argomento da bar, screditandone così l’importanza e inflazionandone il ruolo fondamentale che esso ha nella vita di ognuno.
A partire dall’adolescenza, infatti, il sesso diventa un’esperienza necessaria per la vita di ogni essere umano. Iniziare ad avere una comunicazione serena e sciolta in merito all’argomento è fondamentale per la stabilità emotiva e mentale. Bisognerebbe discuterne a scuola, con gli amici e con i genitori; parlarne come se fosse (perché lo è) una cosa del tutto normale, che succede a un certo punto e rappresenta uno degli eventi più indimenticabili della vita, perché è il primo vero passaggio dall’infanzia all’età adulta.
Imparare a esplorare il proprio corpo
Imparare a conoscere il proprio corpo è un’altra prerogativa basilare per avere un rapporto sano con il sesso. Da piccoli si impara a prendersi cura di sé, del proprio corpo in modo da evitare di avere carie per i troppi dolci, o infezioni da contatto perché si è portate le mani sporche alla bocca o sugli occhi. Nessuno, però, prepara al fatto che, a un certo punto, oltre le mestruazioni nelle bambine, compariranno, in entrambi i sessi, degli strani desideri innescati dallo sfiorarsi o dal toccare alcune parti del proprio corpo. E non stiamo parlando solo delle zone prettamente erogene, quali gli organi genitali, ma anche di parti del corpo che possono essere considerate erogene relativamente al soggetto e alla sua singolarità, perché, in realtà, ognuno ha le proprie.
Insegnare agli adolescenti a conoscere il proprio corpo e le parti che la natura riserva per ognuno al piacere è uno step essenziale per avere un rapporto sano con sé stessi e anche ricercare quel benessere nelle eventuali relazioni che si andranno a intrecciare nell’arco della vita. Di qui la necessità di esercitare senza paura, fin dall’adolescenza, esperienze di auto-erotismo, che aumentano la consapevolezza di sé e un’adeguata percezione del proprio corpo che poi diventa percezione del corpo dell’altro al momento di una relazione.
Leggi anche:
Disordini sessuali: i ragazzi si raccontano
Rispetto proprio alle relazioni, infatti, se le persone coinvolte sapranno parlare e sapranno come gestire le proprie emozioni e i propri desideri, saranno più propense anche a intrecciare rapporti sani con gli altri e mettersi in ascolto non solo di sé, ma anche delle esigenze altrui, con atteggiamenti non giudicanti. Ognuno, infatti, è diverso anche rispetto alla sessualità. Trovare l’incastro perfetto è un’utopia; per questo la comunicazione e la conoscenza di sé spiana la strada anche a quella con “gli altri” da sé.
Fare sesso sicuro
Nonostante l’evoluzione delle tecnologie sempre meno invasive in ambito di prevenzione dalle malattie sessuali, un richiamo sull’argomento è sempre un bene. Innanzitutto, bisognerebbe togliersi la cattiva abitudine di considerare solo la gravidanza come “un pericolo” durante un rapporto sessuale. Anzi, forse la gravidanza, anche se inattesa, è la cosa migliore che possa accadere, messa a confronto con decine di malattie sessuali. Dalle più “blande”, a quelle più serie, molte di queste patologie possono causare danni gravi temporanei o permanenti.
Leggi anche:
«Senza Tabù»: una guida per una sessualità consapevole
A questo proposito, oltre il tradizionale e conosciutissimo preservativo maschile, esiste anche il cosiddetto Femidom, ovvero il preservativo femminile che è possibile introdurre direttamente in vagina e che funziona per i rapporti eterosessuali. Tra i contraccettivi per vagina e ano c’è anche il Dental Dam, ovvero un pratico e leggero lenzuolino in lattice che si applica sulla parte interessata prima del rapporto orale. Perché, non bisogna certo dimenticare i rapporti orali, volani di infezioni da condilomi, come il papillomavirus, la sifilide, la gonorrea o l’herpes. Infine, i preservativi dedicati unicamente alle donne, guaine sottilissime da inserire in vagina, per proteggersi durante i rapporti lesbo.
Ricercare ciò che fa star bene
Ovviamente se si è riusciti ad instaurare una buona comunicazione con sé stessi e con gli altri, se si conosce il proprio corpo e se si fa sesso sicuro con assoluta naturalezza (a meno che non si abbia un partner fisso e di fiducia), le persone saranno naturalmente portate a ricercare ciò che le fa stare bene, sia nella relazione con sé che in quella con gli altri.
Il benessere è soggettivo e per questo non va usato né con sé stessi né con gli altri un comportamento giudicante. Detto ciò, ognuno può avviare la propria personale indagine su sé stesso e sulle proprie relazioni. Il diktat resta sempre uno: godete, ma fatelo bene!
Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!
Segui Frammenti Rivista anche su Facebook e Instagram, e iscriviti alla nostra newsletter!