Questa è Rocchetta, frazione di Cengio in provincia di Savona, “scoperta” per la sua bellezza e rara dote acustica dal tenore-regista Mauro Pagano, in occasione degli “E…venti d’estate” di Cengio, organizzati come ogni anno dal “Gruppo Insieme”, col patrocinio del comune e la collaborazione della locale Pro loco, della Regione Liguria e della Fondazione De Mari.
“Cavalleria Rusticana”, Cengio Rocchetta 2012, foto di Sabrina Roveta
Innamoratosi di Rocchetta e incoraggiato dal grande successo ottenuto dall’opera di Mascagni, Pagano ha decretato il Borgo della Zucca quale scenario ideale per un ambizioso progetto quinquennale: «proporre Opere rustiche che valorizzino il luogo, l’impegno dei suoi abitanti e la storia rurale che anima tutti gli eventi».
Fondamentale per la realizzazione dell’iniziativa, il sodalizio che lega le associazioni del territorio, in primis il Gruppo Insieme (che è anche fautore di una stagione teatrale di successo che quest’anno festeggerà i 19 anni di vita), la Condotta Slow Food Alta Valle Bormida e l’Associazione Produttori e Trasformatori della Zucca di Rocchetta, che hanno fatto in modo che oltre ad assistere all’evento lirico dell’anno, si potessero anche degustare le specialità del territorio.
Se l’opera inaugurale è stata “Cavalleria Rusticana” nel 2012, quest’anno come secondo appuntamento di “Cengio in Lirica” è la volta di “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo.
La trama
Ispirato ad un fatto di cronaca nera avvenuto a Montalto Uffugo in provincia di Cosenza a fine ‘800, “Pagliacci” è stato scritto da Leoncavallo nel 1892. Nella versione andata in scena a Cengio, la storia si svolge tra il 14 e il 15 agosto 1934 nell’entroterra calabro, dove una compagnia di teatranti girovaghi si trova a concludere la propria misera tournèe. Canio, il capocomico, uomo maturo e violento, è gelosissimo di Nedda, la sua compagna, molto più giovane di lui.
Un tal gioco, credetemi,
è meglio non giocarlo con me, miei cari;
e a Tonio… e un poco a tutti or parlo!
Il teatro e la vita non son la stessa cosa;
no… non son la stessa cosa!!…
Tonio, storpio ed innamorato segretamente di Nedda la insidia per l’ennesima volta ma viene violentemente rifiutato da lei che lo sfregia con una frustata sul viso.
Per la Vergin pia di mezz’agosto, Nedda,
giuro… me la pagherai!
Nedda si è invece innamorata del contadino Silvio e insieme hanno deciso di fuggire appena terminata l’ultima recita.
Viver voglio a te avvinta, affascinata,
una vita d’amor calma e tranquilla!
A te mi dono; su me solo impera.
Ed io ti prendo e m’abbandono intera!
Peppe è il collante di tutto il gruppo: sopporta le angherie di Tonio, copre le scappatelle di Nedda, placa i furori di Canio.
Tre o quattro apprendisti pagliaccetti vivono e completano il gruppo; assistono come pubblico partecipe ai drammi che si consumeranno in questa storia credendo che il loro futuro stia nell’emulare i più grandi.
Tonio scopre la tresca di Nedda e Silvio e si vendica informando Canio che assiste al tradimento e al dichiarato desiderio di fuga di Nedda.
Cammina adagio e li sorprenderai!
E se in questo momento
qui scannata non t’ho già
gli è perché pria di lordarla
nel tuo fetido sangue,
o svergognata, codesta lama,
io vo’ il suo nome!… Parla!!
Padron! che fate! Per l’amor di Dio!
La gente esce di chiesa
e a lo spettacolo qui muove!…
Andiamo… via, calmatevi!…
Recitar! Mentre presso dal delirio
non so più quel che dico e quel che faccio!
Eppur è d’uopo… sforzati!
Bah! sei tu forse un uom?
Tu se’ Pagliaccio!
Vesti la giubba e la faccia infarina.
La gente paga e rider vuole qua.
E se Arlecchin t’invola Colombina,
ridi, Pagliaccio… e ognun applaudirà!
Tramuta in lazzi lo spasmo ed il pianto;
in una smorfia il singhiozzo e’l dolor…
Ridi, Pagliaccio, sul tuo amore in franto!
Ridi del duol t’avvelena il cor!
Il caso vuole che il tema della commedia recitata alla sera sia lo stesso degli avvenimenti avvenuti di giorno.
Prendi questo narcotico;
dallo a Pagliaccio
pria che s’addormenti,
e poi fuggiamo insiem!
Canio, ormai stravolto e fuori di sé, non può continuare il suo ruolo di Pagliaccio nella commedia. Affronta Nedda di fronte al pubblico di contadini, pubblico che è ancora convinto di assistere al loro spettacolo ed è entusiasta di tanto realismo.
No! Pagliaccio non son;
se il viso è pallido,
è di vergogna, e smania di vendetta!
Canio ucciderà i due amanti e tutta la compagnia teatrale si scioglierà come neve al caldo sole estivo di una Calabria degli anni del primo Dopoguerra.
La commedia è finita!
I protagonisti
Mauro Pagano – tenore e regista
Genovese, ha studiato canto facendo tesoro dei preziosi consigli del grande baritono genovese Giuseppe Taddei. Ha sempre interpretato ruoli di protagonista debuttando nel 1999. Interprete ricercato in Svizzera, Francia, Belgio, Germania, Croazia, Brasile, Russia, Repubblica Ceca, Bielorussia, Romania, Egitto.
Gabrielle Mouhlen – soprano
Nata in Olanda, ha debuttato per la prima volta nel Teatro d’Opera di Timisoara (Romania) nel ruolo di Violetta nella Traviata. E da lì ha iniziato una carriera internazionale con ruoli quali Giovanna d’Arco (Verdi), Tosca, Aida, Nedda nei Pagliacci, Leonora nel Trovatore, Elvira in Ernani, Amelia nel Ballo in Maschera, Turandot in Turandot (Florida, USA) e il Requiem di Verdi nel Concertgebouw di Amsterdam.
Alessandro Mundula – tenore
Si è esibito come protagonista in: Tosca (Cavaradossi), Cavalleria Rusticana (Turiddu), Madama Butterfly (Pinkerton), Nabucco (Ismaele). Ha cantato presso Teatri quali: Teatro Grande di Brescia, Sociale di Como, Teatro Arcimboldi di Milano, Fraschini di Pavia, Coccia di Novara, Ponchielli di Cremona, Olimpico di Roma, Alighieri di Ravenna, Dell’ Aquila di Fermo, Cagnoni di Vigevano, Derby di Milano.
Konstantinos Latsos – tenore
Torna a lavorare con Mauro Pagano dopo il successo di “Buchenwald Tosca” andato in scena lo scorso gennaio al Teatro Modena di Genova. Dopo “Pagliacci” lo attende un’estate ricca di debutti: “La Traviata” a Varese Ligure, “Don Giovanni” a Parma e “Les Contes d’Hoffmann” con LTL Opera Studio a Pisa.
Franco Cerri – baritono
È approdato al canto lirico dopo gli studi in pianoforte, recitazione e danza classica. La sua vocalità e la sua versatilità scenica gli hanno permesso di mettersi in evidenza nel panorama lirico internazionale già dal suo debutto in Madama Butterfly. Vincitore come unico uomo ed unico italiano al concorso lirico internazionale Città di Alcamo, hanno accostato la sua vocalità più volte a quella dei baritoni italiani della vecchia scuola (Bechi in particolare), riconoscendogli una vocalità oggi rara. Il suo percorso è passato per Madama Butterfly, Barbiere di Siviglia, Les invisibles, Boheme, Traviata, Elisir d’amore, Pagliacci e Cavalleria.
Massimiliano Viapiano – baritono
Musicista versatile, diplomato al conservatorio Paganini di Genova, vincitore di concorsi internazionali. Ha cantato in diversi teatri italiani e all’estero (Carlo Felice di Genova, Trapani, Ascoli Piceno, Napoli, Festival Verdiano Parma, Regio di Torino, Filarmonico di Verona, Istanbul, Oslo, Arena di Tiro, Casablanca). Prima di Pagliacci a Cengio, ha debuttato a giugno in “Carmina Burana” a Genova.
Coro Lirico Monteverdi di Cosseria
Il Coro Lirico “Claudio Monteverdi” nasce nel 1994 a Cosseria, in Provincia di Savona, per opera del suo Maestro il Prof.Giuseppe Tardito, animato dalla sua grande passione per la musica. Il Maestro Tardito si è diplomato in corno presso il Conservatorio “Antonio Vivaldi” di Alessandria ed ha svolto una brillante carriera come professore d’orchestra esibendosi con le orchestre RAI di Torino e Milano, dei teatri “Carlo Felice” di Genova e “La Fenice” di Venezia e, come membro stabile dell’orchestra del “Teatro Regio” di Torino avendo l’opportunità di esercitare la professione sotto la direzione dei più prestigiosi direttori d’orchestra, quali: Abbado, Muti, Mazel, Schipers, Matacjic, Morricone, ed altri. L’organico del coro è composto da circa 35 elementi, tutti dilettanti, compresi i solisti e da un gruppo strumentale comprendente tastiere e percussioni, in grado di simulare l’effetto orchestra con adattamenti di registro conformi alla partitura orchestrale. In questi anni di attività, il Coro ha avuto modo di esibirsi in oltre 500 concerti, alcuni dei quali a fini di solidarietà, eseguiti fra: Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia. Il repertorio spazia dal ‘700 alle nuove frontiere del ‘900, inoltre a partire dall’anno 2002 il Il Coro Monteverdi ha inserito l’esecuzione di opere integrali quali: “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni, “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo, “L’Elisir d’Amore” di Gaetano Donizetti e “La Traviata” di Giuseppe Verdi”.
L’orchestra “I Diavoli Rossi”
I solisti dell’orchestra “Jean Sibelius” di Rapallo, in occasione degli eventi lirici a Cengio Rocchetta, hanno preso il nome curioso di “Diavoli Rossi” ispirandosi a un gruppo di orchestrali tedeschi del 1800 che si esibivano con vistose giubbe rosse e portavano lunghi capelli scuri e sciolti sulle spalle. Loro caratteristica principale era quella di sapere la musica a memoria e di suonare senza spartito.
Maestro concertatore e direttore è Franco Giacosa.
Si è diplomato in Pianoforte con il massimo dei voti al Conservatorio Musicale “N. Paganini” di Genova. Ha studiato successivamente Organo e Composizione organistica, Clavicembalo, Direzione di Coro e Direzione d’Orchestra sotto la guida di Franco Ferrara e Massimo De Bernart. Concertista affermato, collabora stabilmente con solisti di fama internazionale. Come direttore d’orchestra, sia in produzioni sinfoniche che liriche, ha diretto prestigiose orchestre italiane e straniere, tra cui: Frankfurter Orchester (Germania), Smetana Philharmonic Orchestra of Prague, (Repubblica ceca), Orchestra Sinfonica di Sanremo Orchestre Filarmoniche di Ploiesti, Bacau (Direttore ospite), R. Valcea, Craiova, Balkian Philarmonica Orchestra, (Romania), Philarmonic Russian Orchestra, Yugendkammerorchester di Villingen-Schwenningen (Germania), Ensemble Orchestral et Choral des Alpes de la Mer (Nice) Francia, Orchestra Filarmonica di Sofia (Bulgaria), Orchestra filarmonica del teatro nazionale di Constanta (Romania), Orchestra sinfonica “B. Bruni” di Cuneo, Orchestra Classica di Alessandria. Con Opera Classica Europa (direttore principale) ha diretto nel 2010 Cavalleria Rusticana in Kloster Eberbach (Germania), e nel 2011 il Concerto di Gala e Tosca in Kloster Bentlage, Rheine, Aida e Nabucco nel 2013. Già accompagnatore al pianoforte nei Corsi di perfezionamento di Faenza e dell’Accademia Chigiana di Siena, (corsi di canto del M° E. Campogalliani) nonchè Maestro collaboratore e Direttore presso il Teatro Lirico di Alessandria, ha in seguito lavorato presso il Teatro Comunale di Genova (stagione lirica 1981/82), presso il Teatro dell’ Opera Giocosa di Savona, presso il Teatro alla Scala di Milano (Stagione lirica 1980/81). Docente di Conservatorio dal 1975, attualmente ricopre la cattedra di Lettura della Partitura presso il Conservatorio Statale “G. Verdi” di Torino.
I retroscena
Quando un evento di questa portata esce dal suo contesto naturale quale è il teatro, inteso con l’accezione fisica del termine, la prima conseguenza è quella di coinvolgere uno stuolo di volontari che abitano il paese, i quali molto spesso non sono professionisti. Come si suol dire, l’unione fa la forza, e qui di forze in campo ne sono scese parecchie, guidate ed organizzate dal regista e dai suoi collaboratori.
Dal montaggio del palco alla tinteggiatura dei pannelli, dalla ricerca del materiale di scena alla realizzazione di un tendone da circo, dall’ideazione del disegno del pagliaccio alla pittura dello stesso sul sipario di stoffa, sono state molte le persone impegnate nello studio e nella costruzione della scenografia, che è stata curata fin nei minimi dettagli.
Un altro compito importante, e non certo di secondo piano, è stato quello di truccare i pagliacci.
Prima dello spettacolo, il regista Mauro Pagano ha detto: «Cercheremo di coinvolgere il nostro pubblico affinchè diventi la “quarta sponda teatrale”, sentendosi partecipe, tuffato nel passato narrato dai nonni, in una faida contadina ancor oggi attuale. Cercheremo di essere veri, credibili, come quando i nonni raccontano le loro storie, senza enfasi e forse suscitando qualche lacrima».
Sicuramente ci sono riusciti. Il cast, il coro, l’orchestra, le comparse, tutti sono stati all’altezza. Il successo della serata è stato grande, con un “tutto esaurito” che fa ben sperare per la continuazione del progetto quinquennale.
Ma c’è poco da stare sugli allori, si deve già pensare al prossimo appuntamento.
Per il 2014, già in programma “Le Villi”, l’opera balletto di Puccini con la danza di giovani streghe scatenate, poi sarà la volta di “Elisir d’amore” con gli stratagemmi di Nemorino e Dulcamara per conquistare Adina. E ancora “Amico Fritz”, perla del genio di Mascagni, con pagine tra le più belle del melodramma italiano.
Foto sulle scene prima e durante l’evento di Lorena Nasi.