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Pro-vita, anti-sessista e trans-sessuale: Verona si attiva a fine marzo

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Sensibile alle parole e alla loro carica che nell’inclusione arriva ad essere escludente, a fine marzo Verona si spacca, tra due concezioni di famiglia, di sessualità, di vita sentimentale. Alte cariche dello stato strizzano l’occhio al Congresso mondiale delle famiglie (World Congress of Families, WCF), che da Verona alzerà le voci di Matteo Salvini, Lorenzo Fontana ministro per la Famiglia e le Disabilità, Marco Bussetti ministro dell’Istruzione, e del senatore della Lega Simone Pillon. Ci sono però rivendicazioni di diritti che sono limitazioni, per altri, degli stessi. L’affermazione di un modello unico di famiglia, quella costruita da genitori eterosessuali, esclude tutti gli altri, ibridi, aggregati d’amore, non meno meritevoli di una tale definizione.

A riaffermare che le parole pesano, come macigni, le femministe e transfemministe di Non Una di Meno, che insieme ad altri movimenti italiani e internazionali, hanno attivato una catena di appuntamenti di discussione e sensibilizzazione in punti strategici di Verona, fucina vivace di confronto su questi temi. Dal 29 al 31 marzo le due manifestazioni si fronteggeranno sullo stesso terreno per far emergere, è auspicabile, la voce più forte di razionalità e contenuto, non di violenza. Ricco il calendario di appuntamenti delle due manifestazioni, che ne fanno un momento di riflessione, prima che, si spera, di cieca presa di posizione.

transfemminismo verona
Fonte: nonunadimeno.wordpress.com

Idee in contrasto alzano la voce

I ragionamenti del Congresso si ancorano ad alcuni argomenti chiave: dalla bellezza del matrimonio ai diritti dei bambini, dalla tutela giuridica della vita e della famiglia alle politiche aziendali per la famiglia e la natalità, transitando anche per la salute e dignità della donna. Alla rigidità dei termini e degli involucri sociali, le attiviste di Non Una di Meno oppongono realtà più fluide, giocate su sfumature che arricchiscono, annodate sempre dal primo e unico filo importante, quello dell’amore. Oppongono la rottura dei tabù del mestruo e dell’aborto, e una nuova nomenclatura per i ruoli familiari e sociali. Denunciano storie di abusi e soprusi, di esclusioni, di infamia e diffamazioni, patite senza sosta e in alcuni paesi molto brutalmente dalla comunità LGTBQI+. Contro ogni formulazione “anti” e a favore dei “pro” che bucano i confini, le attiviste scoprono la loro rabbia nei confronti di tutte le posizioni nativamente escludenti: contro il sessismo, il razzismo, il fascismo si dichiarano in #agitazionepermanente

Il programma è ancora in attesa di qualche conferma, ma gli eventi segnalati sulla pagina Facebook della tre giorni veronese già calamitano l’attenzione. Si apre con l’inaugurazione della mostra Verona, città dell’amore e dell’odio: foto, volantini e documenti a parlare di una città tradizionalmente di destra, asserragliata contro la denuncia di una comunità che vive e pensa il diverso. La presentazione del libro di Porpora Marcasciano L’aurora delle trans cattive. Storie, sguardi e vissuti della mia generazione transgender chiuderà la giornata di giovedì, aperta dalla conferenza stampa di presentazione della tre giorni. Venerdì un tavolo tematico di donne che discuterà di gender e famiglia nelle attuali politiche della destra. Di forte impatto la chiusura con la proiezione di City of the Damned, cortometraggio sulle lotte della comunità LGTQI in Uganda. 

I Femminismi Manifesti sono la dichiarazione in forma scritta e disegnata di illustratrici e fumettiste che ancora una volta alzano le mani, per disegnare un futuro diverso: una mostra di 28 storici manifesti femministi rielaborati da 28 artiste. Importante il contributo della presentazione della parte avversa: Conosci il tuo nemico introdurrà alla natura e alle idee, al sostegno politico ed economico del WCF, per protestare informati. Per attivare i corpi con gli animi, il laboratorio pratico sullo sciopero dei/dai generi a cura della Consultoria Transfemminista Queer e Non Una Di Meno Bologna e lo spettacolo teatrale Il Corpo Lesbico di Laura Scarmoncin e Graziella Savastano. E domenica ancora spettacoli, laboratori e proiezioni, ad evidenziare chiaramente come per fare la differenza, si debba manifestare informati. 

L’attivismo del Congresso è asserragliato nel Palazzo della Gran Guardia in Piazza Bra, a Verona, quello delle attiviste è diffuso, in luoghi aperti o chiusi, ma sempre aperti, in città. 

Fonte: nonunadimeno.wordpress.com

Fonte immagine di copertina: nonunadimeno.wordpress.com 

 

Francesca Leali

Nata a Brescia nel 1993. Laureata in lettere moderne indirizzo arti all'Università di Bergamo, dopo un anno trascorso in Erasmus a Parigi. Appassionata di fotografia, cinema, teatro e arte contemporanea.

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