Solo pochi giorni fa una statistica del Censis ha comunicato che il 48% degli italiani vorrebbero «un uomo forte al potere», dato che fa riflettere sulla situazione politica del nostro paese e, soprattutto, sulla poca consapevolezza dei votanti che desiderano un vago “uomo forte” senza definire quali siano gli effetti che questo tipo di indirizzo politico possa avere.
La politica in teatro
Non è una novità che la politica venga discussa in teatro: già da Bertolt Brecht si utilizzava il mezzo teatrale per educare il pubblico all’osservazione della realtà a lui stesso contemporanea. Con le debite proporzioni, Michela Murgia allo stesso modo sfrutta la finzione e ci insegna a diventare fascisti.
Istruzioni per diventare fascisti è un monologo intriso di sagace ironia che attraverso una lezione ben strutturata ci dice quali sono le caratteristiche di un buon programma fascista dandoci esempi tratti proprio dai nostri politici, di qualsiasi orientamento.
Il linguaggio e il metodo
Quelle che Michela Murgia individua come le caratteristiche necessarie per una efficace propaganda fascista sono un linguaggio e un metodo che siano in grado di abbindolare i democratici in modo che facciano tutto quello che noi, i fascisti nella finzione, vogliamo.
Quindi si passa dalla scelta dei termini, alla necessità di violenza (e di un linguaggio violento) e poi verso la definizione di un nemico che sia il più nebuloso possibile in modo che la gente non riesca a riconoscerlo e quindi sia portata a provare odio generale per un determinato “tipo” di persone (se davvero per le persone si può parlare di “tipi”).
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La “lezione” si conclude con la lettura di alcune frasi tratte dai discorsi dei nostri politici per vedere quanto ragionevoli quelle parole ci sembrino e quindi quale sia il nostro “livello di fascismo”.
Un altro invito per gli intellettuali
Quello appena descritto è un vero e proprio gioco dei contrari in cui Michela Murgia ci mette in guardia: tutti gli esempi dalla nostra politica contemporanea servono per farci capire come in modo infimo il fascismo e le sue ideologie possono diffondersi anche in luoghi impensati se non ci si fa attenzione.
La scrittrice conclude il suo monologo con un invito agli intellettuali, cioè coloro che possono dedicarsi maggiormente alla riflessione sulla nostra realtà, affinché diventino più sensibili alla pericolosità della situazione in cui verte la nostra nazione. Ci tiene molto a sottolineare questo aspetto citando anche il libro di Bruno Vespa Perché l’Italia diventò fascista (e perché il fascismo non può tornare) andando contro questo titolo perché il fascismo può tornare e non siamo tanto lontani dall’accadimento di ciò.
Un’ironia coinvolgente e capace di porre l’attenzione su un problema forse non ancora chiaro a tutti. Istruzioni per diventare fascisti non solo è piacevole da vedere, ma importantissimo per la riflessione sul nostro ruolo nella società e sul linguaggio che spesso e volentieri può diventare strumento di odio e divisioni se non controllato da chi lo usa e da chi lo ascolta.
Istruzioni per diventare fascisti
Di e con Michela Murgia
Da giovedì 12 dicembre a domenica 15 dicembre
Teatro Carcano centro d’arte contemporanea, Milano