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Cosa dobbiamo aspettarci dalla finale del Premio Strega 2021?

8 minuti di lettura

Il prossimo 8 luglio avrà luogo l’attesissima finale, e quindi la proclamazione, del vincitore del Premio Strega 2021, che si svolgerà come di consueto nella cornice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.

I finalisti del Premio Strega 2021

Lo scorso 10 giugno, nella cornice del Teatro Romano di Benevento (per la prima volta in settantacinque anni), sono stati annunciati i cinque finalisti che si contenderanno la vittoria della del Premio Strega 2021, che in ordine di voti presi sono:

  • Emanuele Trevi, Due vite (Neri Pozza). Recensione. Voti: 256
  • Edith Bruck, Il pane perduto (La Nave di Teseo). Recensione. Voti: 221
  • Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud (Einaudi). Recensione. Voti: 220
  • Giulia Caminito, L’acqua del lago non è mai dolce (Bompiani). Recensione. Voti: 215
  • Andrea Bajani, Il libro delle case (Feltrinelli). Recensione. Voti: 203

Come si può notare, quest’anno è tornata la canonica cinquina. Questo perché Neri Pozza, editore di Emanuele Trevi e del suo libro Due vite, è considerato medio-piccolo editore, sebbene sia parte del Gruppo editoriale Athesis, gruppo del Nord-Est Italia. Non è stato, dunque, applicato l’articolo 7 del Regolamento del Premio Strega, noto come clausola di salvaguardia della piccola e media editoria, invocato per la prima volta l’anno scorso, con l’inserimento in finale di Febbre di Jonathan Bazzi (Fandango).

La cinquina del Premio Strega 2021
La cinquina del Premio Strega 2021. Da sinistra: Edith Bruck, Andrea Bajani, Giulia Caminito, Emanuele Trevi e Donatella Di Pietrantonio. Fonte: premiostrega.it

Come funziona la votazione finale del Premio Strega?

Durante la serata finale dell’8 luglio, ogni membro della giuria dovrà esprimere la propria preferenza a uno solo dei libri finalisti. La giuria del Premio Strega è composta da 400 Amici della domenica240 tra studiosi, traduttori e intellettuali italiani e stranieri selezionati da 30 Istituti italiani di cultura all’estero, 20 tra lettori forti selezionati da librerie indipendenti distribuite in tutta Italia e voti collettivi espressi da scuole, università e gruppi di lettura – tra cui i circoli costituiti presso le Biblioteche di Roma – per un totale di 660 aventi diritto.

Foto dal Ninfeo di Villa Giulia durante una serata finale del Premio Strega
Foto dal Ninfeo di Villa Giulia durante una serata finale del Premio Strega. Fonte: www.premiostrega.it

Una volta terminato lo scrutinio della seconda votazione, il vincitore riceverà un premio in denaro di cinquemila euro offerto dalla società Strega Alberti Benevento. Nel caso di parità di voti per il primo posto, il premio verrà assegnato ex aequo.

Chi vincerà il Premio Strega 2021? I nostri pronostici

Alla vigilia della serata finale dell’8 luglio, Emanuele Trevi con Due vite (Neri Pozza) sembra essere il favorito alla vittoria finale, dato che alla prima votazione ha ottenuto 256 voti totali. È cosa nota, però, che da qualche anno il Premio Strega ci ha riservato grandi sorprese, e pertanto anche la vittoria dell’autore romano non è così scontata.

Parlando di grandi sorprese, infatti, quella che ha spiazzato chiunque è stata l’esclusione della “più amata”, ovvero Teresa Ciabatti, che con Sembrava bellezza (Mondadori) si è piazzata al settimo posto totalizzando 139 voti. Dal 2014, questa è la prima volta che Mondadori resta fuori dalla cinquina. Questo dato è la riprova che nel corso degli ultimi anni il Premio Strega stia diventando sempre più imprevedibile.

A rappresentare il Gruppo Mondadori, pertanto, ci sarà soltanto Borgo Sud di Donatella Di Pietrantonio, autrice in quota Einaudi. Stavolta, per l’editore torinese sarà probabilmente più facile tornare alla vittoria del premio letterario più ambito e discusso d’Italia, da cui manca dal 2017 con Le otto montagne di Paolo Cognetti.

Da tener presente, inoltre, il fatto che Andrea Bajani e Giulia Caminito, che rappresentano rispettivamente Feltrinelli e Bompiani, sono anche in cinquina al Premio Campiello, il cui vincitore sarà decretato il prossimo 4 settembre, e sicuramente i due autori sono molto determinati a cercare di vincere entrambi i premi.

A rendere questa edizione interessante è il fatto che la cinquina della finale del Premio Strega 2021 è costituita in prevalenza da donne, e le probabilità di avere una vincitrice restano alte. Dovesse trionfare, infatti, una tra Edith Bruck, Giulia Caminito e Donatella Di Pietrantonio, avremo la dodicesima scrittrice a vincere il Premio Strega dalla sua istituzione nel 1946. Ricordiamo che l’ultima autrice ad aver vinto il Premio Strega è stata Helena Janeczek con La ragazza con la Leica (Guanda).

Libri finalisti
Libri finalisti del Premio Strega 2021. Fonte: premiostrega.it

Detto ciò, ora analizzeremo a uno a uno, in ordine di voti presi alla prima votazione, i singoli candidati alla vittoria finale del Premio Strega 2021. In quella che sembra veramente una cinquina il cui vincitore è difficile da pronosticare, cercheremo di capire quante probabilità di vittoria può avere ciascun finalista per la settantacinquesima edizione del premio.

Emanuele Trevi, «Due vite» (Neri Pozza)

In testa nella classifica provvisoria del Premio Strega, Emanuele Trevi è alla sua seconda cinquina dopo quella del 2012 con Qualcosa di scritto (Ponte alle Grazie), anno in cui vinse Alessandro Piperno con Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi (Mondadori).

Per il suo stile raffinato, sensibile ed elegante, ma anche per la capacità di fondere tre stili differenti, ovvero il romanzesco, il biografico e il saggistico divulgativo, Due vite di Emanuele Trevi ha raccolto il plauso di scrittori, critici e giornalisti che hanno confermato il talento eccezionale del suo autore. Se la classifica provvisoria dovesse essere confermata, a vincere non sarà soltanto Trevi, ma anche la piccola e media editoria rappresentata da Neri Pozza, editore dell’autore romano, giunta alla sua quinta cinquina (l’ultima nel 2018 con La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg di Sandra Petrignani). Un bellissimo segnale di cambiamento per il Premio Strega, che dimostra come anche la piccola e media editoria sia parte importante della filiera del libro.

Edith Bruck, «Il pane perduto» (La Nave di Teseo)

Vincitrice dell’edizione di quest’anno del Premio Strega Giovani, nemmeno la scrittrice e poetessa ungherese naturalizzata italiana Edith Bruck è nuova al Premio Strega. La sua ultima cinquina risale al 1974 con Due stanze vuote (Marsilio), mentre la sua ultima partecipazione in assoluto è del 1993 con Nuda proprietà (Marsilio), con cui arrivò in dozzina.

Qualora Edith Bruck dovesse vincere con Il pane perduto, sarebbe la seconda autrice nella storia del Premio a vincere sia il Premio Strega Giovani che ad aggiudicarsi la vittoria finale, impresa riuscita al momento solo a Paolo Cognetti nel 2017. Infine, non solo sarebbe la seconda volta che un sopravvissuto alla Shoah vince il Premio Strega dopo Primo Levi nel 1979 con La chiave a stella (Einaudi); ma anche la seconda volta per un autore di origine non italiana (la prima nel 2018 con Helena Janeczek, autrice di origini tedesche e polacche naturalizzata italiana). Questa vittoria non soltanto sarebbe un meritato premio alla carriera per l’autrice, ma dimostrerebbe anche da un lato l’importanza che le testimonianze della Shoah hanno ancora per il nostro Paese e dall’altro la rilevanza di autori non italiani che con grande talento animano da tempo la scena italiana contemporanea.

Donatella Di Pietrantonio, «Borgo Sud» (Einaudi)

Sebbene sia stata già in dozzina nel 2014 con Bella mia (prima edizione Elliot), per Donatella Di Pietrantonio questa è la prima volta in cinquina. Se fino all’anno scorso Einaudi non solo doveva confrontarsi con Einaudi Stile Libero, ma anche con Mondadori, questa volta sarà probabilmente più facile per l’editore torinese vincere l’edizione dello Strega.

L’autrice abruzzese si presenta in cinquina con Borgo Sud, seguito de L’Arminuta, Premio Campiello nel 2017 che presto diventerà un film con la regia di Giuseppe Bonito. Se dovesse vincere Donatella Di Pietrantonio, la cui penna è garanzia per tanti lettori grazie alla sua capacità di affrontare i legami familiari e la psicologia dei personaggi, Einaudi tornerebbe alla vittoria dello Strega dopo quattro anni. Vincerebbe, quindi, un’autrice nota anche a livello internazionale (nel novembre 2020, Elena Ferrante sull’autorevole The Guardian l’ha inserita fra le sue quaranta autrici preferite nel mondo assieme a Zadie Smith e Annie Ernaux), con una storia, quella de “l’Arminuta” e di sua sorella Adriana, iniziata nel 2017 e che ha appassionato moltissimi lettori in Italia e all’estero.

Giulia Caminito, «L’acqua del lago non è mai dolce» (Bompiani)

Giulia Caminito giunge in cinquina finale per la prima volta dopo due romanzi pubblicati (La grande A per Giunti e Un giorno verrà per Bompiani). L’autrice romana è risultata, inoltre, fra i più votati – assieme a Bruck e a Maria Grazia Calandrone – al Premio Strega Giovani, e ha ottenuto assieme a Trevi e Alice Urciuolo il voto dello Strega OFF delle librerie indipendenti per la prima votazione.

L’acqua del lago non è mai dolce ha raccolto un grande successo di critica fin da subito, confermato anche dalla presenza in cinquina al Premio Campiello. Con L’acqua del lago non è mai dolce, Bompiani tornerebbe alla vittoria dopo quella di Antonio Scurati nel 2019 con M. Il figlio del secolo, e la sua autrice, che al suo terzo romanzo ha dimostrato ancora una volta le sue grandi capacità narrative, potrebbe potenzialmente portarsi a casa la vittoria sia dello Strega che del Campiello. Con Giulia Caminito, inoltre, vincerebbe una letteratura italiana giovane, di grande talento, che da anni fa da traino alla scena letteraria italiana e che quest’anno allo Strega è stata rappresentata anche da Alice Urciuolo e Roberto Venturini.

Andrea Bajani, «Il libro delle case» (Feltrinelli)

Ultimo, ma non per importanza, Andrea Bajani. Editor per la narrativa italiana di Bollati Boringhieri con esperienza di insegnante di scrittura creativa in Italia e negli Stati Uniti, l’autore giunge in cinquina per la prima volta con Il libro delle case, pubblicato da Feltrinelli – a differenza dei precedenti romanzi editi in prevalenza da Einaudi –.

Come Caminito, anche Bajani concorre al Premio Campiello e cercherà nell’impresa di vincere entrambi i premi con Il libro delle case. Il romanzo ha struttura narrativa particolare dal punto di vista stilistico e di trattazione del tempo narrato, che mette a confronto micro- e macro-storia narrando i luoghi e le tracce che in essi abbiamo lasciato. Andrea Bajani risulta al momento ultimo nella classifica provvisoria della cinquina del Premio Strega. Sembra poco probabile una ribalta durante la serata dell’8 luglio, ma dovesse succedere, Feltrinelli tornerebbe a vincere il Premio Strega, che non si aggiudica dal 2005 con Maurizio Maggiani e il suo Il viaggiatore notturno.

Premio Strega 2021: bilancio finale

Nonostante il ritorno della canonica cinquina, al Premio Strega le polemiche non mancano mai. Teresa Ciabatti a parte, anche la fuoriuscita di Alice Urciuolo, Roberto Venturini, Lisa Ginzburg, Maria Grazia Calandrone (nota soprattutto come poetessa) e Daniele Petruccioli (che è anche saggista e traduttore, fresco vincitore del premio Annibal Caro per la traduzione) ha fatto molto discutere.

Un’altra esclusione che più di tutte, però, ha destato scalpore è stata soprattutto quella Giulio Mozzi, tra i maggiori editor dell’editoria italiana, il vero outsider e anomalia di questa edizione, poiché escluso anche dal Premio Strega Giovani in quanto il suo Le ripetizioni (Marsilio) è stato ritenuto adatto esclusivamente a un pubblico adulto per il suo contenuto esplicito.

Tuttavia, anche quest’anno il Premio Strega si mostra essere cartina di tornasole della nostra letteratura. Tematiche tradizionali, come i legami familiari e interpersonali, il confronto con le origini e le radici, il rapporto fra macro- e micro-storia, l’autobiografismo, la periferia e l’idea di casa, si rivelano essere argomenti vincenti. Nonostante il carattere convenzionale, sono temi capaci di riflessioni universali. Anche in questa edizione, dunque, le opere in gara si sono dimostrate in grado di intercettare lo spirito della nostra attualità.

Poster dedicato alla settantacinquesima edizione del Premio Strega disegnato da Lorenzo Mattotti
Poster dedicato alla settantacinquesima edizione del Premio Strega disegnato da Lorenzo Mattotti. Fonte: premiostrega.it

Premio Strega 2021: aspettando la finale dell’8 luglio

Rispetto all’anno scorso, dove la vittoria di Sandro Veronesi era certa fin dall’inizio, l’edizione di quest’anno risulta veramente imprevedibile, specie con l’esclusione di Teresa Ciabatti, da tutti considerata la favorita alla vittoria per l’edizione di quest’anno. Anche quest’anno non mancano i grandi ritorni, i premi alla carriera e le carriere da consacrare. Come sempre, il Premio Strega stupisce, fa discutere, ma soprattutto unisce tutti noi sotto il segno della buona letteratura.

Chi, dunque, vincerà in finale al Premio Strega 2021? Anche stavolta le domande sono molteplici, e non sarà facile trovare una risposta. Emanuele Trevi riuscirà questa volta a vincere e a portare alla vittoria Neri Pozza e, dunque, la piccola e media editoria? Edith Bruck otterrà il suo meritato premio alla carriera? Einaudi tornerà alla vittoria dopo quattro anni? Bajani e Caminito riusciranno nell’impresa di vincere sia lo Strega che il Campiello? Ma soprattutto: avremo la dodicesima vincitrice nella storia del Premio Strega?

Non ci resta che aspettare l’8 luglio, quando al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia scopriremo il vincitore della settantacinquesima edizione del Premio Strega, la cui serata come sempre sarà trasmessa in diretta sui Rai 3.

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Alberto Paolo Palumbo

Laurea magistrale in Lingue e Letterature Europee ed Extraeuropee all'Università degli Studi di Milano con tesi in letteratura tedesca.
Sente suo quello che lo scrittore Premio Campiello Carmine Abate definisce "vivere per addizione". Nato nella provincia di Milano, figlio di genitori meridionali e amante delle lingue e delle letterature straniere: tutto questo lo rende una persona che vive più mondi e più culture, e che vuole conoscere e indagare sempre più. In poche parole: una persona ricca di sguardi e prospettive.
Crede fortemente nel fatto che la letteratura debba non solo costruire ponti per raggiungere e unire le persone, permettendo di acquisire nuovi sguardi sulla realtà, ma anche aiutare ad avere consapevolezza della propria persona e della realtà che la circonda.

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