Avete mai sentito parlare di poliamore? Come suggerisce il termine, si tratta di una corrente del «pensiero amoroso» che rinnega la necessità sociale della monogamia, ammettendo invece la possibilità di intrattenere più relazioni insieme. Questa filosofia negli ultimi anni sta raccogliendo sempre più adepti, come dimostra il gruppo su Facebook Polyamory Italy e il sito www.poliamore.org, facente capo alla comunità dei poliamorosi, impegnati ad organizzare iniziative nelle principali città italiane, come ad esempio il Polimeriggio a Roma: un intero pomeriggio per incontrarsi e discutere, all’insegna dell’amore… plus, ovviamente.
Chi segue la via della comunità dei poliamorosi ha legami amorosi con più persone contemporaneamente, uomo o donna che siano, rigorosamente alla luce del sole: ad esempio le relazioni clandestine, come l’adulterio, sono escluse. Alcuni vivono in coppia, ma comunque la sera si ritrovano a casa degli altri partner per cenare e stare insieme, in un tutt’uno umano in cui l’amore scorre senza pregiudizi di sorta. Possiamo dire che il poliamore sia «un passo oltre» la bisessualità, poiché, a differenza di quest’ultima che a volte esige esclusività nel rapporto in corso, permette la compresenza di più partner, ovviamente anche di sesso differente. Qualcuno può dire, scherzando, di far già fatica con un partner solo, ma tant’è.
Cosa spinge una persona ad intraprendere l’esperienza poliamorosa? Simile alla bisessualità, nella quale Umberto Veronesi identifica la vera essenza della natura umana che verrebbe poi ingabbiata in costrittivi schemi sociali, il poliamorismo viene spesso ricondotto al desiderio di onnipotenza che scatena la voglia di amare senza limiti. Si ha tanto amore da dare, si ama chi si ha davanti e non si sente di amarlo meno amando un altro e un’altra ancora, quindi perché limitarsi? O forse è la fame d’amore insaziabile a produrre in queste persone il desiderio di attingerne da più fonti possibili?
Il fascino che esercita l’idea di un rapporto senza condizionamenti, senza inutili bugie per giustificare un tradimento (considerato dai poliamorosi parte integrante della monogamia, giogo imposto dai poteri forti per dominare i cittadini), senza regole a letto, dove la sessualità può scorrere libera tra quanti vogliano partecipare al «rito», appare forte. La mente umana è complessa, specie se si parla di sessualità. Cercare spiegazioni nell’infanzia ha senso, ma non sembra esaustivo. Semplicemente il poliamoroso vive delle sensazioni che dà e riceve dagli altri, senza freni o pensieri. Per l’eterno romantico tutto ciò appare difficile da concepire: lo struggimento per l’amato, il desiderio di esclusività, le fantasie che tengono svegli, lasciano posto alla possibilità di avere «tanto» e «velocemente», poiché basta iscriversi alla community per trovare compagni di avventura.
Ma è veramente così rilassante e appagante sapere che la persona con cui stai fornicando domani sarà nel letto di un vostro conoscente e insieme creeranno quella stessa atmosfera magica. Oppure è la stessa atmosfera magica ad essere obsoleta, mentre oggi si cede il passo alla sicurezza di sé e della propria sessualità, tanto da diffonderla quanto più possibile? E questa sicurezza non nasconderà per caso un disincanto mal sopportato con conseguente desiderio di tornare ad emozionarsi per qualcosa, finalmente? Magari in nutrita, oltre che dolce, compagnia.
Susanna Causarano
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