Metamorfosi tra antico e moderno
La mostra Picasso Metamorfosi inaugurata il 18 ottobre al Palazzo Reale di Milano rappresenta il terzo tassello del puzzle iconografico che il museo ha scelto di dedicare all’artista spagnolo negli ultimi 10 anni.
La mostra è il punto d’incontro fra la filosofia antica e l’estetica moderna. Frasi tratte dalle metamorfosi di Ovidio adornano i muri, un monito che riecheggia dal passato, accanto a quelle di Picasso, che definiscono l’oggi.
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«L’arte non è mai casta. Si dovrebbe tenerla lontana da tutti i candidi ignoranti». Questa cruda e lampante verità è descritta sapientemente in questa retrospettiva. Nudi, figure contorte, forme-non-forme che stimolano la nostra mente e la spingono alla riflessione.
Nudità culturale
La retrospettiva è corposa, ma, soprattutto, è coerente . La passione è il motore della metamorfosi, e lo spogliarsi dai preconcetti classici per ritrovarsi nella nudità dell’uomo moderno che deve acquisire nuove conoscenze è alla base dell’arte di Picasso. Per capire, per essere davvero sapienti, bisogna essere nudi, bisogna essere privi di un’identità culturale precostituita, la stessa che spesso ci impedisce di comprendere l’arte moderna.
Cosa rappresenta il Bacio dipinto da Picasso nel 1943 rispetto a quello tra Amore e Psiche scolpito da Canova tra il 1787 e il 1793? Rappresenta, a rigor del vero, la realtà dell’istintualità umana.
Non c’è rigore nella sessualità, non c’è pudore nel baciarsi languidamente, ma c’è desiderio, c’è la contorsione della morfologia umana che da uno si metamorfosa in due.
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Lo stesso concetto è visibile nell’Abbraccio (1970) dove l’individuo non si distingue travolto com’è dall’impeto della passione.
Metamorfosi del Bello
Picasso Metamorfosi, è un percorso che priva lo spettatore odierno dei suoi falsi miti sulla perfezione antica, erroneamente associata a leggendarie vergini vestali che erano in realtà donne lascive furiosamente danzanti in orge bacchiche.
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La vera perfezione, il vero ideale estetico che il Mondo Antico ha trasmesso al Mondo di Oggi, è che la bellezza sta nel cambiamento e nella mancanza di confini. Bellezza è il corpo trasfigurato di Dafne che fugge da Apollo, e i suoi rami urlanti all’infinito che rivolgono al cielo una preghiera inascoltata; bello è il caos di Picasso, disordinato e difficile da comprendere come l’animo umano.
C’è un velo sottile che separa l’essere dal non essere, il vero dal non vero, l’uomo dall’ameba. Di cosa si tratta? Dell’amore.