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Percy Bysshe Shelley:
lo spirito ribelle
del Romanticismo

2 minuti di lettura

Noto per l’intensità e l’autenticità del sentimento, il movimento Romantico è costellato di figure eccentriche, brillanti, da giovani audaci ed eccezionali che con la loro arte e personalità hanno reso il Romanticismo uno dei periodi più originali della storia della letteratura. Appartenente alla seconda generazione romantica (al fianco di George Gordon Byron e John Keats), Percy Bysshe Shelley è sicuramente il poeta più affascinante dell’epoca, la cui vita sembra uscita da un romanzo gotico. Nato a Field Place, nel Sussex, il 4 agosto 1792, Shelley apparteneva ad un’eminente famiglia aristocratica, molto attiva politicamente (il padre era un parlamentare Whig), e fin dall’infanzia dimostrò una profonda avversione verso l’autorità e le istituzioni. Studente indolente e svogliato, Shelley abbandonava i testi scolastici per tuffarsi nelle pagine dei romanzi (fra i prediletti si annoverano Il Castello di Otranto di Horace Walpole e I Misteri di Udolpho di Ann Radcliffe) e creava storie fantastiche che raccontava alle sorelle estasiate.

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Percy Bysshe Shelley

Seguendo la tradizione della sua famiglia, nonché uniformandosi alla sua condizione di giovane dell’alta società, Shelley frequentò Eton e Oxford, dalla quale venne espulso dopo aver fatto circolare un suo libello sull’ateismo (La Necessità dell’Ateismo, 1811). In questo periodo il suo spirito ribelle emerge prepotentemente, raggiungendo l’apice con la ribellione all’autorità paterna, che gli impediva di sposare la sua amata Harriet Westbrook. I due giovani innamorati, rinnegati dalle famiglie, si sposano e trascorrono tre anni a vagabondare in giro per l’Europa, durante i quali nasceranno due figli. Ma ben presto il matrimonio inizia a naufragare, non solo a causa dell’inesperienza dei coniugi, ma soprattutto per la crescente attenzione di Percy nei confronti della giovane e colta Mary Godwin (futura Mary Shelley, scrittrice di Frankenstein), figlia del filosofo William Godwin (molto ammirato da Shelley) e di Mary Wollstonecraft, fra le prime teoriche del femminismo. La relazione fra i due giovani si intensifica, e l’amore di Shelley per Mary lo porta a lasciare la moglie e i suoi figli. Il giovane poeta, ormai convinto di aver trovato la felicità, dovrà però affrontare una grande tragedia, che lo tormenterà per tutta la vita. Harriet, distrutta in seguito all’abbandono, si toglierà la vita, facendo sorgere in Shelley un immenso e devastante senso di colpa. Ormai emarginati e privi di stimoli, gli sposi abbandonano l’Inghilterra e si recano in Italia, accanto all’amico Byron. Qui, non ancora trentenne, Shelley annegherà nel Golfo di Viareggio quando la sua imbarcazione venne colpita da una tempesta nel viaggio di ritorno da Lerici. Il suo corpo venne ritrovato sulla spiaggia, arso dal sole. Venne sepolto nel cimitero del Verano a Roma.

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Mary Shelley

Prepotente, potente e riottoso, Percy Bysshe Shelley ha lasciato che il suo spirito ribelle fluisse nella sua opera, scrivendo testi perentori, profondi, a volte vaghi e dispersivi, che rappresentano gli eccessi della sua personalità. Esplorando vari generi, tra cui il romanzo (con Zastrozzi, 1810, e St. Irvyne, 1811), il saggio (La necessità dell’ateismo, 1811), il poema (Queen Mab, 1813, e Adonais, 1821) e il teatro (Prometeo Liberato, 1820), Shelley eccelle nella poesia, componendo odi meravigliose e struggenti fra cui si annoverano i suoi capolavori, Ode al Vento Occidentale del 1819  composta in memoria di Harriet (in cui morte e rinascita si alternano celebrando il trionfo della vita) e Mont Blanc del 1816, scritta nella valle di Chamonix, dove la montagna è il simbolo del potere delle natura sull’uomo, del poeta sull’umanità. Affascinante, enigmatico, intelligente e sovversivo, Shelley fu un poeta ribelle, incarnazione della rivolta intellettuale e interprete del lirismo del romanticismo, fu un personaggio romanzesco e tormentato, la cui vita fu ricca di eccezionalità, al pari della sua opera.

The_Funeral_of_Shelley_by_Louis_Edouard_Fournier

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Anna Maria Giano

Mi chiamo Giano Anna Maria, nata a Milano il 4 marzo 1993. Laureata Lingue e Letterature Straniere presso l'Università degli Studi di Milano, mi sto specializzando in Letterature Comparate presso il Trinity College di Dublino.Fin da bambina ho sempre amato la musica, il colore, la forza profonda di ciò che è bello. Crescendo, ho voluto trasformare dei semplici sentimenti infantili in qualcosa di concreto, e ho cercato di far evolvere il semplice piacere in pura passione. Grazie ai libri, ho potuto conoscere mondi sempre nuovi e modi sempre più travolgenti di apprezzare l'arte in tutte le sue forme. E più conoscevo, più amavo questo mondo meraviglioso e potente. Finchè un giorno, la mia vita si trasformò grazie ad un incontro speciale, un incontro che ha reso l'arte il vero scopo della mia esistenza... quello con John Keats. Le sue parole hanno trasformato il mio modo di pensare e mi hanno aiutata a superare molti momenti difficili. Quindi, posso dire che l'arte in tutte le sue espressioni è la ragione per cui mi sveglio ogni mattina, è ciò che guida i miei passi e che motiva le mie scelte. E' il fine a cui ho scelto di dedicare tutti i miei sforzi, ed è il vero amore della mia vita.

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