Sbaglieremmo, e di grosso, se pensassimo di poter parlare di Sotto il sole di Riccione (disponibile su Netflix dal 1 luglio) usando gli schemi tradizionali del giudizio razionale. Così come sbaglieremmo anche se volessimo scriverne una recensione critica, per analizzarne la regia, la fotografia, la sceneggiatura e la recitazione degli attori. Con Sotto il sole di Riccione bisogna uscire dalla dimensione del razionale per addentrarsi in quel fantastico mondo che è l’universo della cinematografia per adolescenti, in cui le categorie logiche tradizionali cadono miseramente all’apparir del vero, come […] Continua a leggere su NPC Magazine
