È stata consegnata oggi la laurea ad honorem a Dacia Maraini, e la motivazione della John Cabot University definisce la scrittrice, premio Campiello 1990 per La lunga vita di Marianna Ucrìa e premio Strega nel 1999 per la raccolta di racconti Buio, come «figura iconica della vita culturale italiana e attivista sociale». Nata a Fiesole nel 1936, la Maraini ha pubblicato opere di narrativa, poesia, teatro e narrativa per bambini. Con i genitori, di origine aristocratica, trascorse la sua infanzia nella villa familiare di Bagheria. Da sempre attenta alla questione di Cosa Nostra, ha speso pagine per analizzare le radici del fenomeno mafioso – come nel romanzo Bagheria o nel saggio Sulla mafia. Piccole riflessioni personali. Dal 1962 al 1978 visse con Alberto Moravia come sua compagna, ed è per questo presidente del Fondo Alberto Moravia.
Di fronte all’ambasciatore degli Stati Uniti John R. Phillips, ha rivolto un messaggio ai 148 studenti (di 27 nazionalità diverse) in occasione della loro cerimonia di laurea, celebrata nella Villa Aurelia di Roma. È necessario «un richiamo ad arte e cultura come salvezza dall’atrocità della guerra».
A.P.