Dopo quarant’anni, l’insegnamento di Pier Paolo Pasolini non solo non è morto, ma è più attuale che mai. Nel suo segno si apre la nostra nuova sfida: quella di un mensile che si ponga come voce critica gettata nella mischia del proprio tempo.
Quaranta: tanti sono gli anni che ci separano dalla tragica morte di Pier Paolo Pasolini, brutalmente assassinato a Ostia nella notte fra il primo e il secondo giorno del novembre 1975. Oggi, a quarant’anni esatti di distanza, esce il “numero zero” de Il fascino degli intellettuali nella sua versione cartacea periodica e non poteva che essere uno speciale dedicato a uno degli intellettuali più importanti per noi, come a voler riannodare il filo di un discorso interrotto. Voce critica gettata nella mischia del suo tempo, Pasolini incarna meglio di tutti quella che ai nostri occhi è la funzione sociale della cultura: quella, cioè, di pratica attiva di resistenza. Ma resistenza rispetto a cosa? La società occidentale contemporanea, in virtù del suo sistema economico capitalista a trazione liberista, ha mercificato ogni aspetto della vita dell’uomo, riducendolo a semplice consumatore. La cultura, come da noi intesa, permette dunque di trasformare in forma positiva e attiva l’elemento, di per sé negativo e passivo, del rifiuto verso l’ideologia egemonica del consumismo. Si tratta insomma della consapevolezza, teorica ma insieme pratica, che un mondo diverso è possibile e della volontà di gettarsi nella mischia per esso. Del resto era lo stesso Pasolini a scrivere, nelle Lettere luterane, che «è il possesso culturale del mondo che dà felicità».
In questo nostro “numero zero” il tentativo, speriamo riuscito, è stato allora quello di rendere conto – in maniera necessariamente parziale, vista la sua densità – dell’affascinante, tortuoso, talvolta contraddittorio, percorso intellettuale pasoliniano. Quella di Pasolini è una produzione quasi sterminata, e ci è stato pertanto impossibile ripercorrerla nella sua interezza con la dovuta profondità analitica. Abbiamo quindi scelto di isolarne dei momenti significativi e di concentrarci su essi, anche prendendo in considerazione aspetti meno noti del suo lavoro. Tuttavia non solo Pasolini: in questo numero speciale c’è infatti spazio anche per altro, sebbene volutamente in misura minoritaria nell’economia generale del giornale.
Leggi l’articolo completo sul periodico cartaceo de Il fascino degli intellettuali. Dal 2 novembre in libreria, in pdf o direttamente a casa tua.
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Immagine in copertina: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Pasolini_-_foto_di_Domenico_Notarangelo.jpg
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