Torna in libreria «Papà Gambalunga» (acquista), questa volta nella prima edizione italiana integrale e annotata di Caravaggio Editore. Molti conosceranno l’opera di Jean Webster grazie all’anime e questa potrebbe essere un’ottima occasione per recuperare una piacevole lettura.
La traduzione è curata dal prof. Enrico de Luca e da Miriam Chiaromonte, che si sono occupati di mantenere quanto possibile intatto il lavoro originale della statunitense Webster dallo stile alle simpatiche illustrazioni originali che corredano il romanzo.
«La vita e le lettere di Judy Abbott»
Il romanzo è costituito -ad eccezione del prologo- dalle lettere che l’orfana Jerusha “Judy” Abbott scrive a Papà Gambalunga, il misterioso benefattore che si è offerto di pagarle gli studi.
Quella di Judy è una storia di riscatto e crescita, che si inserisce perfettamente nel genere del romanzo di formazione. Il percorso di Judy si riflette anche nello stile e nei contenuti delle sue lettere, che diventano via via più mature pur rimanendo fino alla fine caratterizzate da una vena di spensieratezza e ingenuità tipiche del personaggio.
Inoltre, a partire dalla seconda metà del romanzo, le lettere di Judy intercettano anche sensibili temi di attualità; in primis la questione del voto alle donne e dei socialismi.
«Papà Gambalunga» incontra «Anne di Tetti Verdi»
«Papà Gambalunga» è spesso erroneamente considerato un classico per ragazzi, nonostante l’autrice non si sia mai espressa in merito. Stessa sorte per un altro classico della letteratura d’oltreoceano: «Anne di Tetti Verdi» (acquista) della canadese Lucy M. Montgomery, meglio conosciuto in Italia come Anna dai Capelli Rossi.
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Il legame tra i due romanzi non si ferma alla loro comune sorte di “classici fraintesi”. Jean Webster infatti deve molto al capolavoro della sua collega Lucy M. Montgomery, pubblicato appena quattro anni prima e subito diventato un caso editoriale.
Entrambi ruotano intorno ad un’orfana dalla spiccata forza immaginativa (Judy da un lato, Anne dall’altro) e al suo percorso di crescita umana e scolastica.
Lo stile e la struttura di «Anne di Tetti Verdi» sono però più complessi del suo erede «Papà Gambalunga». La scrittura di Montgomery è molto più costruita, ricca di riferimenti e citazioni colte presenti anche in Webster ma in misura di gran lunga inferiore. Questo dipende però anche dalla struttura sostanzialmente diversa dei due romanzi: «Papà Gambalunga» è -ad eccezione del prologo- un romanzo epistolare, diretta espressione della voce della protagonista. «Anne di Tetti Verdi» è invece un tipico romanzo eterodiegetico (in terza persona, in cui il narratore non è un personaggio). Montgomery riesce a sfruttare le sue capacità di scrittura in piena libertà e senza il filtro epistolario, che costringe invece la Webster a calarsi nella voce e nel punto di vista della sua giovane protagonista.
Ne deriva che «Papà Gambalunga» è un libro di più facile lettura per un pubblico giovane, rispetto a «Anne di Tetti Verdi». Ciò nonostante, entrambi possono essere goduti appieno solo attraverso una lettura matura che solo l’età adulta può garantire.