A pochi passi da Piazza del Campo, a Siena, il Palazzo Chigi-Saracini è una perla di cultura musicale e artistica attraverso i secoli.
Una meta forse poco nota ai turisti che si concentrano nella piazza del Palio e nei pressi del Duomo, ma che merita di essere scoperta.
Un gioiello poco conosciuto
Oltre che sede dell’Accademia Musicale Chigiana (sito) che ogni anno organizza concerti e corsi di alto perfezionamento, il Palazzo Chigi-Saracini è anche una ricchissima raccolta d’arte privata.
Le numerose opere d’arte conservate sono frutto dell’appassionato lavoro di collezione di generazioni di proprietari, che risalgono fin nella prima metà del 1300.
Numerose le fotografie autografate di grandi musicisti, cantanti e compositori che si sono esibiti per l’Accademia: da Pietro Mascagni a Maria Callas, da Arturo Toscanini a Severino Gazzelloni. E poi numerosissimi pezzi di collezionismo, opere d’arte uniche tra cui quelle di Sandro Botticelli e Domenico Beccafumi.
Un po’ di storia
L’ultimo dei proprietari del Palazzo, il conte Guido Chigi-Saracini, fondò l’Accademia Chigiana attiva ancora oggi.
Con le settimane musicali dell’Accademia (da lui create appositamente nel 1939 da tenersi alla fine dei corsi) contribuì alla riscoperta di Antonio Vivaldi, compositore oggi apprezzato in tutto il mondo ma fino ad allora sconosciuto. La cosiddetta Renaissance Vivaldiana si basò sulla pubblicazione ed esecuzione delle musiche di Vivaldi, a partire dagli autografi fino ad allora nascosti nel Fondo Foà-Giordano della Biblioteca Nazionale di Torino.
Ancora oggi i concerti dell’Accademia Chigiana si pongono come obiettivo la rivalutazione di repertorio poco noto al grande pubblico, sia di compositori maggiori che minori.
Il conte Chigi-Saracini promosse inoltre riviste e studi musicologici, collezionò dipinti e strumenti musicali: nel Palazzo sono visibili numerosi strumenti antichi, tra cui un pianoforte appartenuto e suonato da Lizst.
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Le visite
Il turno di visita giornaliero è unico ed è alle 11:30 dal lunedì al sabato dal 1 ottobre al 30 giugno. Il giovedì e il venerdì viene aggiunto anche un turno serale alle 16:00.
Le visite sono ancora ridotte, ma la condivisione di un’idea di turismo fuori dalle mete più comuni potrà contribuire a divulgare la conoscenza dei tanti gioielli d’Italia nascosti come questo.