Il Mitreo di Ostia, uno tra i luoghi di culto più belli ed affascinanti dell’area archeologica di Ostia Antica, costruito nella prima metà del III secolo è ora purtroppo impossibile da visitare: l’entrata è infatti ricoperta dal fango e poter avvicinarsi per ammirar la statua del dio intento ad uccidere il toro è impresa degna di Indiana Jones.
Stessa situazione disastrosa all’interno dell’area dove, nei pressi di Via della Foce e del decumano, l’antica strada commerciale della città, si concentrano acquitrini e fanghiglia dannosi per i resti e pericolosi per i visitatori, circa 330mila l’anno.
“Acqua e fango non dipendono dall’incuria, ma dalla falda d’acqua che si trova sotto l’area”, ha spiegato Cinzia Morelli, direttrice dell’area archeologica in questione. Si tratta forse di un problema legato alle piogge di qualche settimana fa, che hanno fatto innalzare la falda e di conseguenza allagare la zona.
“La vera incuria -continua poi la Morelli- sarebbe invece quella di non posizionare transenne di protezione per evitare che i turisti si avvicinino ai luoghi, rischiando rovinose cadute, anche se alcuni intrepidi le oltrepassano senza troppi scrupoli”. La falda, monitorata da tempo dagli esperti, non è facile da “trattare”: bisogna ovviare a problemi tecnici, ma anche pensare ad nuovo percorso per i visitatori.
“Sarebbe un peccato se per questo motivo perdessimo dei visitatori, anche perché, con la recente scoperta dell’Isola Sacra, sono arrivati ancora più curiosi ed appassionati”, ha continuato la direttrice, che ha inoltre spiegato che ci sono, oltre a percorsi pensati appositamente per i diversamente abili, che si potranno muovere sul sito con appositi veicoli a consumo zero, anche camminamenti che si spingono fino alla piazza del Foro e alle case signorili vicino al mare. Un patrimonio ampio, insomma, che si spera di riuscire a tutelare perché l’umanità possa goderne in tutto il suo splendore.
G.M.