La storia della Chiesa è stretta in un abbraccio indissolubile con quella dell’Europa e del mondo. L’affermazione e la diffusione del Cristianesimo nel corso dei secoli hanno generato cambiamenti su larghissima scala, e a sua volta la Chiesa di Roma ne ha subiti di altrettanto giganteschi in mezzo alle pieghe del tempo. È una storia di sfumature e di estremismi, di scismi, di sofferenza, di speranza, di prevaricazione, di violenza e di carità. E a tenere il timone (con forza e influenze diverse) di tutto questo una sola figura: il papa.
Nel corso dei secoli i papi hanno sfidato gli imperatori per il predominio sul continente, guidato eserciti, alterato gli equilibri politici, fatto appelli, imposto il credo cristiano, schiacciato le eresie nel sangue, finanziato opere d’arte tra le più belle della storia dell’umanità. Ma cosa sappiamo di San Pietro, il fondatore della Chiesa nonché primo papa?
Le informazioni provengono soprattutto dai Vangeli canonici e dalle tradizioni cristiane, apocrife o meno: i testi di Matteo, Marco, Luca e Giovanni raccontano le principali vicende della vita del santo, dal suo incontro con Gesù fino al suo martirio a Roma. La Chiesa Cattolica ha poi interpretato e formalizzato questi eventi attraverso la dottrina della successione apostolica, secondo la quale i dodici apostoli avrebbero trasmesso la loro autorità ai loro successori, cioè i vescovi. Per consolidare la tradizione su San Pietro sono stati decisivi gli scritti dei Padri della Chiesa, con l’aggiunta della tradizione orale e delle testimonianze storiche, insieme agli studi storici e archeologici condotti in Vaticano.
Pietro seguì le istruzioni, diventando predicatore appassionato della nuova fede e diffondendola così sulle sponde del Mediterraneo. Dopo la morte (e resurrezione) del suo maestro, Pietro fu vescovo di Antiochia per circa trent’anni, poi si trasferì a Roma, dove continuò la sua missione. La capitale dell’Impero divenne il centro della nascente Chiesa cristiana, e la figura di Pietro inevitabilmente sempre più centrale. La sua predicazione e i miracoli che compiva, come le guarigioni di paralitici e altri infermi (Atti degli Apostoli), contribuirono ad attirare l’attenzione sulla nuova fede. La sua attività apostolica lo portò inevitabilmente a scontrarsi con le autorità politiche e religiose tradizionali, che vedevano nel cristianesimo una minaccia all’ordine pubblico e al culto imperiale. La persecuzione dei cristiani da parte dell’imperatore Nerone culminò nel martirio di Pietro, che si ritiene sia avvenuto tra il 64 e il 67 d.C., probabilmente nel Circo di Nerone a Roma.
Secondo la tradizione, Pietro chiese di essere crocifisso a testa in giù, dichiarando di non sentirsi degno di morire nello stesso modo di Gesù. Il suo corpo fu sepolto in un sito sopra il quale, secoli dopo, sarebbe sorta la basilica di San Pietro in Vaticano. Secondo la tradizione del Liber pontificalis (la memoria ufficiale dei vescovi di Roma, compilata a partire dal V secolo circa) a Pietro successe Lino, che lo aveva già affiancato alla guida della comunità cristiana della capitale.
La dottrina della successione apostolica a cui accennavamo sopra afferma che il potere conferito a Pietro da Gesù non si è estinto con la sua morte, ma è stato trasmesso ai vescovi romani, considerati i suoi legittimi successori. Ogni papa, quindi, pur essendo un uomo fallibile (come lo era Pietro) è visto come l’erede diretto di un apostolo e ha la responsabilità di guidare la Chiesa universale, insegnare la fede e difendere la verità del Vangelo.
La venerazione nei confronti di Pietro lo rende un personaggio rilevante anche di fronte a un’analisi storica, di poco meno influente rispetto al suo maestro (e per alcuni versi addirittura più affascinante). Per fondare una religione non basta una persona, ma un gruppo di leader capaci di guidare la comunità nei momenti più cruciali, come indubbiamente fecero i primi apostoli del Cristianesimo. Fermarsi a riflettere su quanto sarebbe potuto andare storto in quei decenni rende ancora impressionante pensare a quanti stravolgimenti sia riuscito a sopravvivere il papato, soprattutto intestini. Non sappiamo quale destino attenda la Chiesa: forse assisteremo nel corso delle nostre vite all’elezione dell’ultimo papa, forse (più probabilmente) nessuno di noi farà in tempo a vederne la fine. Certo è che se sapranno adattarsi ai tempi, prendendo spunto da Pietro, i suoi successori riusciranno a ritagliarsi uno spazio nella storia di questa incerta umanità.

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