Dici Sardegna, pensi mare cristallino e spiagge da sogno. Vero, verissimo. Ma la Sardegna è tante altre cose. Se si ha il coraggio di abbandonare le rotte più battute, che sono poi le rotte che portano al mare, e di addentrarsi nell’aspro entroterra, si possono scoprire piccoli gioielli autentici e lontani dal turismo di massa. Un esempio? Orgòsolo, nel nuorese.
Tra le alture e le profonde gole del massiccio del Supramonte, nella Barbagia, alle spalle dell’incredibile mare di Cala Gonone e del Golfo di Orosei, uno dei più belli al mondo, questo piccolo paese (poco più di 4mila abitanti) è sempre stato terra di banditi e di rapimenti. Per intenderci, qui nel 1961 Vittorio De Sica vi ha girato proprio un film chiamato Banditi a Orgosolo.
Ma a partire dagli anni ’70 il paese ha iniziato a reinventarsi e i muri delle vie del centro (su tutte Corso Repubblica, ma non solo) sono stati tappezzati da murales legati a vicende particolari del territorio nuorese e della Sardegna, ma anche ai grandi protagonisti e alle vicende politici e sociali del Novecento. Insomma, Orgòsolo è diventato il paese dei murales: ad oggi ce ne sono più di duecento! Una piccola e piacevole scoperta nel cuore della Sardegna più autentica.
Abbiamo deciso di dedicare il mese di agosto alle bellezze culturali del nostro Paese in un ideale viaggio in Italia di cui i collaboratori di Frammenti Rivista hanno curato le tappe. Abbiamo chiesto a chi scrive per noi di condividere un luogo, un borgo, una città, un quartiere, un posto del cuore e grazie al contributo di tutti abbiamo ricavato un articolato mosaico di tesori artistici, urbani e naturali che parla un po’ di noi e che accompagna il lettore nel nostro viaggio attraverso la penisola, nell’Italia vista da Frammenti.
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