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«Opus Two»: intervista a Piero Gaddi

Il Piero Gaddi Quartet con Bjørn Solli torna con un nuovo disco, un viaggio musicale che fonde jazz, rock, musica colta e tradizioni mediterranee

3 minuti di lettura

Il 18 giugno è uscito Opus Two, il nuovo lavoro di Piero Gaddi Quartet feat. Bjørn Solli. Si tratta di un album che si pone in continuità con il precedente, Opus One (2020), di cui ne è il naturale proseguimento, intrecciando come fili di uno stesso tessuto stili diversi, dal jazz, al rock, alla musica colta, alle tradizioni popolari mediterranee.

La continuità sta innanzitutto nella formazione che è rimasta la stessa (con Desideri, Pedol e Beninati) e il featuring del grande chitarrista norvegese e amico Bjørn Solli. Il tipo di scrittura crossover è l’altro elemento di continuità con Opus One. Gli elementi jazzistici, cameristici, Jazz fusion, rock ed etnici diventano strumenti per perseguire un fine espressivo che renda i brani entità uniche a se stanti. I musicisti che hanno lavorato con me hanno contribuito non poco a rendere i miei brani un materiale vivo e (a mio avviso) affascinante.

Li differenzia una maggiore maturità del secondo lavoro e l’apporto dello splendido staff di Nusica.org che ha reso tutto più facile. Sono grato a tutti loro per il loro impegno, la loro passione e la grande attenzione nei nostri confronti. È molto importante per un artista avvertire che c’è interesse ed attenzione da parte di chi ha forti competenze e vive di musica da sempre. Questa coproduzione mi ha reso particolarmente felice e ci ha dato maggior spinta e coraggio nell’esprimere tutte le nostre potenzialità. Vorrei anche citare il lavoro di registrazione, editing e mixing nello studio di Francesco Ponticelli, che ringrazio per i suoi consigli e la sua estrema e competente attenzione al nostro lavoro.

Opus One

Credo che la forza e la godibilità dell’album sia nella grande varietà di spunti e influenze che sono presenti. In effetti l’ascoltatore non sa mai cosa aspettarsi nella traccia successiva: per questo il CD scorre con facilità mantenendo l’attenzione sempre alta. Ogni brano ha una forte personalità. Spesso chi scrive per il jazz ha piacere che i brani siano al servizio delle capacità esecutive ed improvvisative dei musicisti. Il nostro approccio è completamente opposto. Le idee che sono alla base di ogni brano generano tutto ciò che avviene nelle esecuzioni e i miei musicisti sono tutti al servizio della scrittura rinforzando e sviluppando queste idee, semplici o complesse che siano.

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Nel fondare il quartetto a mio nome, quattro anni fa, ho avuto come primo obiettivo non farmi condizionare da alcuna barriera tra i generi ma piuttosto utilizzare tutto ciò che mi piace e riesco a “maneggiare” per renderlo funzionale allo sviluppo della mia fantasia compositiva. Credo che sia importante prima di tutto essere onesti e critici con se stessi. Per il resto, spero di aver sviluppato il gusto sufficiente per mescolare con libertà le carte in tavola. L’ascoltatore sono convinto che avvertirà questa eterogeneità del materiale come una ricchezza inaspettata e non come un limite o una forzatura.

Il famoso detto lo prevederebbe. Io non metto alcun limite. Lavorare a questi due CD è stato molto interessante e mi ha arricchito. Il secondo è un lavoro che appare più maturo, come prevedibile. Dopo il suo ascolto spero che molti si rivolgano anche al primo poiché vi sono alcuni brani particolarmente fortunati e che hanno avuto anche ascolti record sul web. Se ci sarà un Opus 3 dipende da molti fattori tra i quali i feedback su Opus Two, per adesso molto positivi ma non ancora sufficienti per garantire un futuro certo a un quintetto che vede al suo interno un ospite straniero. Intanto mi voglio godere e suonare ancora per un po’ questo materiale musicale del quale sono pienamente soddisfatto.

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Margherita Coletta

Classe 1998. Laureata in Letteratura Musica e Spettacolo, con una tesi in critica letteraria. Attualmente studia Editoria e Giornalismo a Roma. Le piace girovagare e fare incontri lungo la via. Appassionata cacciatrice di storie, raccontagliene una e sarà felice.

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