È stato un fenomeno nazionale fin dalla prima al National Theatre di Londra del 24 febbraio scorso, fino alla messa a disposizione temporanea su Youtube dello scorso 7 novembre. Ora Nye arriva anche sulla piattaforma streaming del National Theatre – National Theatre At Home. Così, tutti i tipi di pubblico potranno conoscere l’affascinante storia di Aneurin ‘Nye’ Bevan, importantissimo Ministro della Salute inglese.
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Una storia profondamente britannica, ma di valore pienamente internazionale. La costruzione di un sistema nazionale sanitario è qualcosa che riguarda tutti i paesi pienamente civili e dovrebbe rendere tutti partecipi. Una storia che emoziona e che ricorda la capacità di un solo uomo di poter andare contro tutti, contro i grandi, se crede nei propri valori.
Ma vediamo insieme i motivi che portano questo spettacolo ad essere così importante da recuperare su questa piattaforma.
Nye: la trama
Lo spettacolo segue Nye nel periodo in cui viene costretto a stare in un letto d’ospedale. Accanto a lui vigilano sempre la moglie e il suo migliore amico, attenti alla salute del loro caro. Fa strano trovare Nye lì, sdraiato su quel lettino d’ospedale che tanto ha lottato. Lui, come chiunque altro senza contare classe o reddito, può riposare tranquillo dopo l’operazione. O almeno dovrebbe. Ma Nye, preso dalla malattia e da ciò che gli viene dato per stabilizzarsi, comincia un viaggio nei ricordi che ci mostrano tutto il suo percorso.
Dalla sua famiglia, ai primi litigi con il suo maestro per la sua balbuzie. All’incontro con la biblioteca, che può aiutarlo, tramite la lettura, a migliorare quel suo problematico difetto. Le parole, le parole nuove che non possono aiutarlo a comunicare senza problemi. Dalle prime organizzazioni nei paesini del Galles, all’entrata in politica, forte e decisa a favore degli ultimi, tanto che diventa un grande avversario per Winston Churchill. Un susseguirsi di successi e determinazione, che portano Nye a diventare una figura fondamentale – sia amata che mal sopportata, a seconda delle parti – della politica inglese del suo tempo. Un periodo compresso, che va dal primo al secondo dopo guerra. Tutto è in cambiamento e si vuole trovare la giusta soluzione per una vita che ha tutto un altro sapore. Non si vuole più una vita accettabile, ma una vita dignitosa, che valga la pena di essere vissuta, con i diritti che ne conseguono. Per Nye questo diventa il suo portabandiera.
Non si ferma a ciò che serve, ma a ciò che dovrebbe spettare ad ognuno di noi, come essere umani con una dignità. Questa dignità va salvaguardata, soprattutto nel luogo che più ci rende deboli: l’ospedale.
La salute come centro di tutto
Mi sono preso cura di tutti loro? è la domanda.
Ciò che importa a Nye, ciò che diventa sua vera e unica ragione di vita. Dal suo piccolo villaggio del Galles, Nye cerca costantemente di dare qualche credito e diritto in più agli inglesi che devono ritrovarsi tra le corsie degli ospedali. Li trova sempre inospitali, inadeguati, estremamente costosi per la povera gente. Soprattutto dopo la guerra, quando diventa Ministro della Salute, le lamentele dei cittadini più poveri si fanno difficili anche da ascoltare: qualcuno muore per una semplice febbre oppure è ridotto in miseria per una gamba rotta.
Il bisogno che sente viene anche dai suoi ricordi, dalla sua esperienza. Da quella tragica morte del padre, così dolorosa da provare e da vedere, senza alcuna dignità. Un continuo ricordo che sembra farlo impazzire e che lo spinge sempre più a fondo nella ricerca di un livello di cure accessibile a tutti, a discapito del guadagno. L’uomo al centro, senza pensare a ciò che se ne potrebbe ottenere.
Si arriva all’idea di un sistema nazionale, uguale per tutti, che dia diritti a tutti i cittadini di avere le cure che necessitano. Un’idea maturata negli anni, dall’esperienza di un giovane Nye in Galles, che ora può portare a livello nazionale. Serve qualcosa che sostenga tutti gli inglesi, che dia loro salute e dignità. E per ottenerlo va contro chiunque trovi sulla strada, perfino gli stessi medici. Creerà il sistema nazionale, con o senza di loro: cerca compromessi, ma la promessa è sempre la stessa. Lui creerà il sistema sanitario nazionale, costi quel che costi, nel giorno da lui prescelto. Non un giorno di più o di meno.
Uno spettacolo immenso
Lo spettacolo è scritto da Tim Price e diretto da Rufus Norris. Una scrittura precisa e tagliente, che sa commuovere nei punti giusti, e una regia che trascina lo spettatore con facilità nella storia, attraverso movimenti e giochi di luce degni di nota. Tutto è calibrato alla perfezione, dando valore ad ogni dettaglio.
La scenografia riesce a mutare in pochi secondi per seguire i difficili salti temporali che la sceneggiatura porta con sé, rendendo chiaro ed esplicito dove e in che tempo ci troviamo. Un impianto che non lascia dubbi e cattura l’occhio dello spettatore, che ne rimane affascinato.
Nel cast, brilla di luce propria Michael Sheen (Nye), che porta sul palco un protagonista estremamente convincente, attraverso una recitazione magistrale. Nel suo pigiama rosso d’ospedale, attraverso gli anni e i luoghi, rimane un faro per tutti: personaggi, attori e spettatori. Accanto a lui, Roger Evans (l’amico Archie) e Bea Hollands (la moglie Jennie Lee) emozionano il pubblico con le loro performance. Di breve durata ma di grandissimo impatto, è Rhodri Meilir (il padre di Nye, David Bevan).
Un’opera che non ha confini e ci ricorda che, malgrado gli errori e le mancanze, il Sistema Sanitario Nazionale è di vitale importanza per tutti i cittadini, non solo inglesi ma anche di tutti gli altri paesi, Italia compresa. Dignità, rispetto, valore della vita nel momento del bisogno rimangono i valori fondamentali per una sanità che deve essere salvaguardata e che permette a tutti di essere trattati con cura.
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