I parchi turistici culturali sono parchi tematici che si generano attorno a un nucleo pregno. Il carattere culturale del nocciolo è declinabile in forme differenti: può respirare nell’ambito della letteratura, dell’arte, della rievocazione storica, della fantascienza, o della scienza propriamente detta.
All’epoca del continuamente superato, il parco tematico fiorisce di radici che affondano sul suolo del parco divertimenti. Quello che premia è tuttavia un ludico di diverso spessore, più consistente, e soggettivamente costruito. Il parco tematico nasce per crescere un umanesimo nuovo, dell’essere e dell’abitare. È un sistema complesso, che si nutre del contributo dei singoli partecipanti.
«Ogni luogo è un giacimento di linguaggi inesauribile, un ready made generativo»
Ugo Locatelli
Al visitatore del parco tematico si chiede dunque uno stare e un fare cosciente, informato, responsabile, atto a disegnare un progetto continuamente in itinere. È forse uno spazio evento, al tempo della proliferazione delle performance. Una successione di momenti continuamente cangianti, che tuttavia in parte si radicano a scrivere pezzetti della sua storia. Lo scheletro rimane progettato, ma quello che si ipotizza è un progetto di processi. L’utente deve esperire, materializzando le informazioni e traducendole in azioni significative. È cultura e conoscenza interattiva, in un mondo strutturato in esperienze 3D.
All’ingresso del parco ogni soggetto è caratterizzato dal suo livello individuale, da un bagaglio di esigenze, credenze, inclinazioni. Lo spazio tematico ha il compito di amplificarle in un costrutto sociale, figlio di madri diverse ma collettivamente vivibile. L’ambiente si costruisce nella diversa percezione dello stesso da parte dei singoli. L’attrazione fluisce dall’approccio sociale, che incalza a un vivere comunitario, e dall’approccio culturale, scritto con linguaggi differenti, dallo scientifico all’artistico al religioso.
«Una dimensione, quella dell’uomo-artigiano di Richard Sennett, che supera l’artigianalità del fare con le mani, divenendo un approccio al lavoro, all’impegno sociale, che nel fare cerca condivisione, scambio, consapevolezza, in un periodo, il nostro, in cui tutto sembra smaterializzato».
Richard Sennett, L’uomo artigiano, 2008
Nei parchi culturali si tracciano itinerari turistico-culturali su tematiche specifiche d’interesse. Spesso si tratta di percorsi polisensoriali, che pizzicano corde emozionali, ludiche ed edonistiche. I sei principi base attorno a cui ruota la costruzione di un parco tematico sono i seguenti: tema, armonia nell’esperienza della fruizione, eliminazione dei segnali negativi, memorabilia, sinestesia, autenticità. Si punta allo svago/intrattenimento, ma anche alla conservazione, all’educazione, alla ricerca.
Le tematiche addensatrici principali si agganciano al patrimonio storico, naturale, etnografico locale (olistico), tecnico-scientifico. Alla prima categoria appartengono i parchi archeologici, come l’Archeopark della Valle Camonica, sito che permette di immergersi in un’esperienza di vita a 360 gradi nell’era preistorica, o il Sito Archeologico di Pompei. Si annoverano in questo ambito anche i parchi ispirati alla vita di un personaggio, come gli innumerevoli parchi letterari, da quello dedicato a Dante Alighieri (Ravenna-Firenze), a quelli che ripercorrono luoghi e momenti della vita di Eugenio Montale (Monterosso a Mare – La Spezia), Francesco Petrarca (Padova), Giosué Carducci (Castegneto Carducci – Livorno), Pier Paolo Pasolini (Ostia – Roma), e molti altri illustri. Un posto di primo piano occupa poi certamente il Vittoriale degli Italiani, antica dimora di Gabriele D’Annunzio. Nella categoria dei parchi trovano spazio anche i giardini, come il Giardino dei Tarocchi (Garavicchio – Grosseto) e il Giardino di Daniel Spoerri (Seggiano – Grosseto).
I parchi naturali giocano sulla morfologia peculiare di un territorio: cascate, dune, deserti. Quelli etnografici investono nella storia locale, o nelle attività che tipicamente l’hanno resa possibile, imboccando la via del recupero di luoghi dismessi o abbandonati ma sapidi di storia. Tra i parchi a tema tecnico-scientifico compaiono, o meglio ricompaiono, parchi industriali recuperati e parchi ospedalieri ex novo.
Talvolta i parchi tematici deragliano dai binari tipicamente culturali, e si spazia negli ambiti più vari: a Rimini c’è il Parco Tematico dell’Aviazione, a Rivazzurra (tra Rimini e Riccione) il Parco Tematico Fiabilandia, a Parli (TO) il Parco Didattico Scopriminiera, a Voghera (Pavia) il Parco Tematico Cowboyland.
Nel parco culturale si incoraggia una percezione che deve farsi comprensione, non mimesi scarna nei confronti di immersivi paesaggi architettonici o naturalistici. Sono altari importanti nel contemporaneo, che inneggiano a valori narrativi, simbolici, educativi visionari.
Parco culturale è sinergia tra fattori culturali, tecnici, economici, istituzionali, specifici di un luogo, di una cultura. È ridipingere un paesaggio e riqualificarne l’identità.