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“Nausicaä della Valle del vento”: il grande genio di Miyazaki torna nei cinema italiani

Il capolavoro dello Studio Ghibli ritorna al cinema con un messaggio più attuale che mai: il potere femminile e l'importanza di proteggere il nostro pianeta.

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4 minuti di lettura

A 31 anni dalla sua prima uscita in Giappone, Nausicaä della Valle del vento (風の谷のナウシカ, Kaze no tani no Naushika), un racconto fantastico e allo stesso tempo vicinissimo alla realtà dei giorni nostri, ha fatto il suo ingresso nelle sale e nei cuori del pubblico italiano. Questo film non è solo uno dei capolavori più significativi del maestro giapponese Hayao Miyazaki, ma è soprattutto l’opera che ha fondato la poetica e il pensiero dello Studio Ghibli, che in pochi anni ha conquistato la fiducia e l’ammirazione della cinematografia di tutto il mondo.

Nausicaä della Valle del vento, concepito nel 1983 e realizzato nel 1984, ancor prima della nascita della casa di produzione giapponese, torna sul grande schermo nel 2015 per lanciare un messaggio quanto mai attuale, per dimostrarci che il cinema e i suoi personaggi sono al di sopra della realtà contingente, sono immortali ritratti di sentimenti e vicende umane che non conoscono confini e non si piegano in alcun modo ai ritmi del mercato, delle mode e delle ultime tecnologie 3D.

Nausicaa della Valle del vento

Mille anni dopo un apocalittico scontro termonucleare tra droni “Soldati Titani” che ha stravolto la Terra e i suoi equilibri, l’avanzata del Mondo Marcio, abnorme fenomeno naturale e habitat per insetti di smisurate dimensioni, mette a repentaglio la vita degli esseri umani attraverso l’emissione di miasmi, vapori irrespirabili e pertanto mortali. Nausicaä è la giovane e coraggiosa principessa della Valle del vento, un bosco che ancora riesce a prosperare grazie a uno speciale zefiro che preserva la bellezza e la fertilità dell’ambiente. Il piccolo villaggio degli abitanti della Valle viene però coinvolto nello scontro tra le due città più importanti, Pejite e Tolmechia, quest’ultima governata dall’orgogliosa Regina Kshana, per assicurarsi la supremazia ed eliminare la minaccia del Mondo Marcio.

In una società umana dominata dall’arroganza, dall’ignoranza e dalla paura, Nausicaä si distingue fra tutti per la sua intelligenza, la sua spontaneità e la sua straordinaria empatia con la Natura e i temutissimi insetti denominati Ohm. Eroina e protagonista della storia, l’esuberante principessa è il cuore pulsante del film. È lei che dà una svolta alla narrazione e ai destini dei personaggi. Il futuro e la salvezza del mondo sono nelle sue giovani mani. Animata da un inguaribile spirito di speranza e senso di giustizia, Nausicaä rappresenta per Miyazaki il modello per tutte le future grandi beniamine dei suoi film. Questo lungometraggio si presenta come una vera e propria dichiarazione d’intenti di poetica del maestro d’animazione.

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Il carattere istintivo, il grande attaccamento alla vita e la capacità di farsi sempre valere in qualsiasi situazione saranno caratteristiche fondamentali e distintive delle giovani donne dello Studio Ghibli, protagoniste capaci di sovvertire i pregiudizi e i tipici canoni della figura femminile nel cinema d’animazione. Come le audaci Sheeta (Laputa – Castello nel cielo, 1986) e Chihiro (La città incantata, 2001), Nausicaä vive ogni vicenda non solo come una missione da compiere per il bene della Terra e del proprio villaggio, ma anche come un personale percorso di crescita e maturità, che, dopo la morte dell’anziano padre per mano dell’esercito di Tolmechia, la vede per la prima volta assumersi le sue concrete responsabilità di sovrana. Come lei, inoltre, anche San, la celebre protagonista di Principessa Mononoke (1997), vive a stretto contatto con gli animali e si batte come una guerriera per la difesa della Natura che la circonda.

Nausicaä della Valle del vento

Questa prima produzione dello Studio Ghibli si fa quindi portatrice di tutti quelli che saranno i temi del pensiero di Miyazaki, come la centralità dei personaggi femminili, l’ecologia e l’antimilitarismo. In un mondo che sembra ribaltato, sono infatti le donne ad avere in mano le sorti del pianeta. Accanto all’impavida protagonista troviamo una serie di figure di vitale importanza nello svolgersi della trama. Per esempio, la Veneranda Anziana è l’unica persona in grado di prevedere il futuro e di interpretare il volere della Natura, la Madre Regina di Pejite permette a Nausicaä di fuggire e di difendere il proprio villaggio, l’affascinante e autoritaria Regina Kshana è leader indiscusso di un esercito e le abitanti della Valle del vento si dimostrano in più occasioni lavoratrici esperte e dalle mille risorse. Al contrario, gli uomini nella storia ricoprono un ruolo marginale o di supporto, sono spesso in errore, non sono più in grado di governare le grandi risorse del pianeta.

Grazie al suo spiccato spirito di osservazione, sarà Nausicaä a rivelare al giovane Re Asbel di Pejite qual è il segreto del Mondo Marcio, scoprendo che quest’ultimo è nocivo perché la terra e l’acqua su cui fonda le proprie radici sono state inquinate in passato dagli uomini. Le spore risultano infatti innocue se coltivate con materie pure e incontaminate.

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La morte e la sterilità del Mondo Marcio non sono altro che il riflesso di un’umanità ormai accecata dal potere e incapace di convivere con gli altri abitanti della Terra. Attraverso le parole della giovane principessa, Miyazaki si fa profeta di un futuro che non sembra purtroppo così lontano dal diventare realtà. Tuttavia resta sempre uno spiraglio di speranza: Nausicaä ci dimostra che non è mai troppo tardi per rinascere e riscoprire un nuovo e autentico rapporto con la Natura che ci circonda.

Proprio in nome di questo stretto legame con la Terra e gli insetti, è lei il modello di virtù e di salvezza che, secondo l’antica leggenda del condottiero vestito di azzurro, il mondo stava cercando per ristabilire l’armonia.

A dare ulteriore spessore al complesso susseguirsi di combattimenti, inseguimenti e colpi di scena, vi è la colonna sonora composta da Joe Hisaishi, che rappresenta un’innovativa commistione di note e armonie a tratti arabeggiante, con incursioni di musica contemporanea ed elettronica: lo spettatore viene letteralmente rapito dai magnetici e inquietanti suoni della foresta, in un crescendo martellante e stordente di pathos e concitazione.

Nausicaä della Valle del vento

Nausicaä della Valle del vento è una storia semplice che sa ancora emozionare, coinvolgere e parlare agli uomini dei giorni nostri.

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Valentina Cognini

Nata a Verona 24 anni fa, nostalgica e ancorata alle sue radici marchigiane, si è laureata in Conservazione dei beni culturali a Venezia. Tornata a Parigi per studiare Museologia all'Ecole du Louvre, si specializza in storia e conservazione del costume a New York. Fa la pace con il mondo quando va a cavallo e quando disquisisce con il suo cane.

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