Dal 9 febbraio 2023, alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, è visitabile una nuova mostra dal titolo Presente Indicativo. A cura di Antonello Tolve, l’esposizione si propone di rappresentare la scena dell’arte contemporanea capitolina di artisti nati negli anni Sessanta e Settanta.
L’idea e il concetto della mostra «Presente Indicativo»
La mostra, che resterà aperta fino al 2 maggio, fa luce su una porzione di storia dell’arte spesso poco conosciuta. Sono quattordici gli artisti esposti, artisti indipendenti, che si sono dedicati ad una produzione artistica libera da schemi ed etichette, non appartenenti a gruppi o collettivi. Il punto in comune di questi artisti, come ha scritto il curatore, è un «sapore barocco», ovvero:
una lotta a volte ben definita e visibile, altre appena accennata ma atmosfericamente riconoscibile nella dimensione fluida degli spazi, nell’assunzione strategica della luce, nella misura della fuga (della via di fuga), della vertigine, della seduzione, del dinamismo o anche in una certa plasticità che privilegia la forma aperta e labirintica, il curvilineo, l’audace scorcio prospettico, il policentrico e l’illusionistico […], l’eccentricità, l’irregolarità e, in un certo grado, la soglia della meraviglia.
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L’esposizione
Proprio comprendendo questo aspetto, ovvero la rilevanza di una lotta dai toni barocchi, possiamo capire le numerose opere, ciascuna unica per tematica, medium e dimensione. Infatti, sono presenti installazioni di Mariana Paris, Adrian Tranquilli e Roberto Pietrosanti; quadri di Andrea Savino e Gioacchino Pontrelli; fotografie di Gea Casolaro e Stanislao Di Giugno; opere complesse con giochi di posizioni e disegni di Andrea Anquillanti, e molte altre opere coinvolgenti ed accattivanti di Alberto di Fabio, Bruna Esposito, Bruno Ceccobelli, Mara coccia e Paolo Canevari, Marco Colazzo
La mostra Presente Indicativo alla GNAM di Roma vuole essere un invito ad approfondire la produzione artistica capitolina; un indizio per seguire la strada di una ricerca storico-artistica su una porzione di storia dell’arte complessa ed interessante, non semplice da definire o etichettare. In conclusione, un’occasione unica per lasciarsi coinvolgere dalla voglia di scoprire artisti che negli anni Ottanta hanno saputo catturare e rappresentare una storia nuova, ricca di contraddizioni e sfaccettature.
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