Muore oggi, all’età di 87 anni, lo scrittore tedesco Günter Grass, premio Nobel per la letteratura nel 1999. A dare la notizia la casa editrice Steindl. Grass è morto in una clinica di Lubecca, per un’infezione.
Padre della letteratura post-bellica tedesca, Günter Grass era stato tra i rappresentanti del Gruppo 47, movimento che contribuì alla rinascita della in Germania dopo l’era buia del nazismo. Per molti lo scrittore ha dato voce a una generazione di tedeschi che sono diventati adulti durante la Seconda guerra mondiale e hanno portato il peso delle colpe dei loro genitori per le atrocità perpretrate dai nazisti. Non solo romanziere, ma anche poeta, saggista, drammaturgo e scultore, per Grass il successo internazionale arrivò nel 1959 con Il tamburo di latta, primo romanzo della trilogia di Danzica che comprende Gatto e Topo e Anni di cani.
Nonostante l’età avanzata, questo grande intellettuale tedesco socialdemocratico aveva continuato a partecipare al dibattito con interventi spesso forieri di polemiche anche accese.
Recentemente aveva sostenuto che «oggi ci troviamo nella terza guerra mondiale». Nel 2012, con una poesia civile, che esprimeva critiche nei confronti di Israele, in quanto minaccia per la pace nel mondo – Quel che deve esser detto era il titolo del componimento – aveva scatenato una pesante polemica con il governo israeliano, che decise di classificarlo «persona non grata».
Grass non ha risparmiato neppure Angela Merkel, criticando l’arroganza del suo governo nei confronti dei «Paesi vicini» per le politiche anticrisi, e spendendosi, fra l’altro, per la Grecia.
Una delle prime, in Italia, a commentare la scomparsa di Grass è stata Inge Feltrinelli: «È stato ed è un gigante — ha detto la moglie dell’editore Giangiacomo Feltrinelli che pubblicò per primo in Italia Il tamburo di latta, nel 1959 — L’ho conosciuto da giovane, agli esordi, e poi ho seguito tutta la sua carriera. Con il passare del tempo è diventato un classico della letteratura moderna»
C.M.