Quello a Morbegno è un appuntamento fisso ormai da vent’anni per gli amanti del vino e della buona cucina nostrana valtellinese: dal 1995, infatti, la cittadina della bassa Valtellina si affolla per tre settimane di turisti, curiosi e, perché no?, di critici culinari in occasione della manifestazione enogastronomica Morbegno in cantina, quest’anno prevista dal 26 settembre al 18 ottobre.
A farla da padrone è il vino rosso che, prodotto proprio in Valtellina, si può gustare nelle cantine storiche del paese, aperte per l’occasione, insieme a invitanti stuzzichini soprattutto a base di bitto, la cui produzione è protetta e regolata da un apposito presidio Slow Food.
Tre gli itinerari tra cui gli avventori possono scegliere, che si differenziano per l’offerta proposta: gli itinerari verde e giallo prevedono la visita di 9 cantine e l’assaggio di vini DOC e DOCG e grandi rossi della Valtellina selezionati dall’Associazione Italiana Sommelier; l’itinerario rosso prevede la visita di 9 cantine, dove è possibile degustare grandi vini, riserve e sforzati di Valtellina, mentre l’itinerario oro consiste in un prestigioso tour in 7 location storiche e cantine con l’assaggio di ben 12 vini, sia bianchi sia rossi, riserve e sforzati di Valtellina.
Una buona occasione non solo per ampliare le proprie prospettive culinarie ed enologiche, ma anche per fare un tuffo nel passato tra le caratteristiche cantine dei palazzi del centro storico che tanti anni fa custodivano il vino, frutto del duro lavoro dei contadini della Valle.
I turisti possono inoltre apprezzare testimonianze artistiche di notevole pregio, come il Palazzo Malacrida, la dimora nobile del XVIII secolo dal maestoso salone affrescato, il campanile barocco della chiesa di San Pietro, riccamente decorato all’interno, piazza San Giovanni con la Collegiata e, infine, Piazza Sant’Antonio, dove spiccano l’antica chiesa riccamente affrescata e il convento dominicano risalente al Quattrocento.
Non è solo Morbegno a essere coinvolta nella manifestazione, ma anche la vicinissima Costiera dei Cech, dove prevale la coltivazione a terrazzamento grazie alla particolare esposizione geografica soleggiata che permette la coltura della vite, e i comuni di Dazio, Civo, Caspano, Bema, Albaredo e Gerola Alta, dove si riscoprono squisite ricette di antica memoria.
Un’occasione per vivere appieno l’autunno, sorseggiando un buon calice di rosso, forse la bevanda più tipica della stagione, gustando un abbondante piatto di pizzoccheri, polenta taragna o sciatt, ma anche per entrare in contatto con l’arte, la storia e l’atmosfera di questa suggestiva zona d’Italia.