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Bergstrom Over Paris (1976).

Moda e provocazione:
i nudi di Helmut Newton
stupiscono Venezia

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4 minuti di lettura

Helmut Newton (1920 – 2004) è stato uno dei fotografi più influenti del secolo passato, un artista di incredibile talento che ha saputo rendere la fotografia di moda uno spunto erotico privo di censura e dal grande effetto spettacolare ed emotivo. Per celebrarlo, Venezia propone dal 7 aprile al 7 agosto 2016 Helmut Newton. Fotografie. White Women / Sleepless Nights / Big Nudes, una mostra in suo onore dove sono esposte oltre 200 opere tratte dai tre volumi curati dall’artista: appunto White women, Sleepless nights e Big Nudes. L’idea è nata da June Newton, vedova del fotografo, che ha pensato di  dare al pubblico l’opportunità  di ripercorrere la carriera dell’artista proponendo scatti personali e su commissione.

Helmut Newton, Bergstrom Over Paris (1976). Per vedere senza censura, clicca sull'immagine
Helmut Newton, Bergstrom Over Paris (1976).
Per vedere senza censura, clicca sull’immagine

Il primo libro di Helmut Newton, che possiamo ammirare al primo piano, è White Women (1976), una serie di 84 fotografie di donne dai rimandi artistici classici ma al tempo stesso particolarmente innovative. Newton ha già 56 anni e con questa raccolta fotografica dà il via a un fenomeno di erotizzazione della moda che, da quel momento, non ha più freni. L’artista si presenta come incredibilmente provocatorio e fuori dagli schemi: attraverso spalline abbassate o nudi espliciti, i primi in questo settore, Newton esalta il lato più seducente della fotografia di moda, rivoluzionandola e dando infiniti spunti ai colleghi.

Sleepless Night (1978), al piano superiore, si sposta invece verso la ritrattistica e verso il reportage dai tratti criminologici, presentando un tocco ancora più personale. Si tratta di 71 fotografie commissionate da vari magazine, tra cui Vogue, che affermano ulteriormente il successo e l’intraprendenza di Newton attraverso corpi di donne ammiccanti, manichini e corde. La moda sembra qui solo un pretesto per dare vita a degli scatti molto più profondi e intimi che rivoluzioneranno ulteriormente questo ambito.

Infine, salendo all’ultimo piano, già dalle scale il visitatore può ammirare alcune immagini di grande impatto visivo a causa delle dimensioni incredibilmente realistiche. Si tratta di Big Nudes (1981), fotografie che hanno reso Newton un’icona  del Novecento: i 43 scatti in bianco e nero danno infatti il via all’uso della gigantografia nell’ambito della moda. In questo caso, l’artista si ispira alle foto segnaletiche dei terroristi Raf ricercati dalla polizia tedesca. Le protagoniste sono qui delle donne che, fotografate in studio, vengono mostrate nella loro nudità completa, riprodotte da cima a fondo in stampe a grandezza naturale.

Helmut Newton, scatto tratto da Big Nudes. Per vedere senza censura, clicca sull'immagine
Helmut Newton, scatto tratto da Big Nudes.
Per vedere senza censura, clicca sull’immagine

Nell’universo di Helmut Newton allo spettatore viene affidato il ruolo di voyeur, così da esplorare il mondo della femminilità in ogni sua sfumatura: abbiamo donne sicure di sé e seducenti; altre simbolicamente sottomesse nella loro fierezza con corde e manette; troviamo l’amore saffico, a volte solo accennato e immaginario, altre esplicito e sensuale. Le pose passano da quelle più classiche in stile Venere alle più ardite e provocatorie – una donna a gattoni su cui è stata posta una sella i grandi artisti del passato non l’avrebbero di certo proposta. Nella mostra si possono ammirare anche degli esempi di fotografia al maschile, ma le protagoniste sono indubbiamente le donne, spesso immortalate in coppia, complici, amanti o avversarie che siano.

Helmut newton, da Sleepless Nights
Helmut Newton, Saddle I, Paris, Hotel Lancaster, (1976).

Gli scenari in cui le fotografie sono state scattate sono tra i più vari: se le ambientazioni più comuni sono lussuose stanze d’albergo, Newton sperimenta anche in studio, per le strade notturne, nella natura (il parco di Villa d’Este di Como ne è un magnifico esempio), la città (da Parigi a Beverly Hills), la sfarzosa casa delle vacanze con piscina a Saint-Tropez. Il fotografo riesce a collocare i suoi nudi anche nei luoghi più improbabili, sviluppando un glamour sfacciato che non può non stupire il visitatore.

Villa d'Este, Lake Como, Italy (1975).
Helmut Newton, Villa d’Este, Lake Como, Italy (1975).
Helmut Newton, Villa d’Este, Lake Como, Italy (1975). Per vedere senza censura, clicca sull'immagine
Helmut Newton, Villa d’Este, Lake Como, Italy (1975).
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Helmut Newton, Plan de la Tour, Saint-Tropez (1975). Per vedere senza censura, clicca sull'immagine
Helmut Newton, Plan de la Tour, Saint-Tropez (1975).
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L’artista dà il meglio di sé tanto con il bianco e nero quanto con il colore, tanto con il vedo non vedo quanto con ciò che è tremendamente esplicito, con una nudità integrale a volte adornata solo da tacchi alti o calze nere. Forse gli scatti più riusciti nella loro irriverenza sono quelli in cui la donna viene coperta “nel modo sbagliato”: seno e spalle sono nascosti dagli abiti, ma le gambe e i genitali sono bene in vista, provocando e stupendo lo spettatore, come fosse stata fatta una censura nel punto sbagliato.

Newton gioca poi con i dettagli ma anche con la loro assenza: alcune fotografie sono ben riuscite proprio perché sfocate, perché in grado di lasciare allo spettatore il compito di completarle; altre sono arricchite invece da infiniti particolari. Gli scatti di Big Nudes per esempio danno la possibilità di osservare ogni centimetro delle donne esposte a misura naturale, quasi invadendone l’intimità. Sempre in Big Nudes, a delle foto di modelle vestite ne vengono accostate altre identiche nella posa e nell’illuminazione, ma con delle protagoniste completamente senza veli. Anche in questo caso, lo spettatore osserva di nascosto, come attraverso dei raggi X, i corpi delle ragazze immortalate da Newton con sapienza.

Helmut Newton, due scatti tratti da Big Nudes. Per vedere senza censura, clicca sull'immagine
Helmut Newton, due scatti tratti da Big Nudes.
Per vedere senza censura, clicca sull’immagine

Su tre piani diversi lo spettatore può quindi immergersi nell’universo femminile di Newton, esplorando il mondo della moda e quello dell’erotismo, il tutto in un ambiente storico eccezionale, la Casa delle Tre Oci di Venezia. Tra uno scorcio della città e una fotografia, il visitatore verrà rapito da un’arte elegante e al tempo stesso sfacciata, che potrebbe risultare volgare se non fosse così ben calibrata e studiata nel dettaglio. Helmut Newton non ha ancora smesso di stupire il suo pubblico anche a più di quarant’anni di distanza, e questa esposizione ce lo dimostra alla perfezione.

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