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mirto di sardegna

Sesso, mirto e rock’n’roll

dalla newsletter n. 41 - luglio/agosto 2024

2 minuti di lettura

Cos’hanno in comune Afrodite, Bacco e Adamo? Ma il Mirto di Sardegna, naturalmente! Dalle bacche della pianta si ottiene il famoso liquore che, insieme all’intramontabile birra Ichnusa, è lo spirito alcolico dell’isola. Una pianta non solo simbolo d’amore, ma, secondo la tradizione, anche afrodisiaca.

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La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi: ventiquattro mila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come Paradiso.

Disse Fabrizio De André. E a proposito di Paradiso, pare che Adamo, dopo essere stato cacciato dall’Eden, abbia portato via per ricordo proprio un ramoscello di profumato mirto.

L’aromatica pianta non manca ovviamente di fare la sua comparsa anche nei miti greci. Consacrata alla dea Venere, fu proprio un boschetto di mirto, con i suoi rami fitti fitti, a coprire le sue nudità dopo essere uscita dalla spuma del mare ed essere approdata sulla spiaggia di Citera. Peccato per il satiro che si trovava nelle vicinanze che non ha potuto godersi le fattezze della dea. Dal momento in cui Venere utilizzò il mirto per coprire le sue pudenda, alla pianta vennero attribuite proprietà afrodisiache, di fecondità e d’amore, complice anche la natura sempreverde dell’arbusto.

Da questo evento mitologico che trova ampio spazio nell’arte, il drammaturgo greco Aristofane ne colora ancora di più i tratti facendo diventare la bacca di mirto sinonimo di genitali femminili. Dopotutto, Aristofane nelle sue comme…

Azzurra Bergamo

Classe 1991. Copywriter freelance e apprendista profumiera. Naturalizzata veronese, sogna un mondo dove la percentuale dei lettori tocchi il 99%.

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