Cancro
9 ottobre 2020
“Quando perdi qualcuno e questo qualcuno ti manca, tu soffri perché la persona assente si è trasformata in un essere immaginario: irreale. Ma il tuo desiderio di lei non è immaginario. Così è a quello che devi aggrapparti: al desiderio. Perché è reale”, scrive Jonathan Coe ne La casa del sonno. La mancanza – di qualsiasi persona, momento o posto – si manifesta dentro di noi come se fosse una fune a cui sentiamo di doverci aggrappare per sopravvivere, ma senza riuscire ad afferrarla, così da restare sul ciglio di un burrone. Quando restiamo sul ciglio di quel burrone sono due le possibilità: precipitare o spiccare il volo. Si precipita se quella mancanza diventa l’unica fune che pensiamo di avere, spicchiamo il volo se ci rendiamo conto che possiamo farlo grazie a tante altre funi lanciate da persone a cui vogliamo bene. Questa settimana ti chiedo un’unica cosa: spicca il volo.
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