Maus, classico della letteratura sulla Shoah, è stato “bandito” dalle maggiori librerie di Mosca.
Il motivo? Ottemperare a una legge che vieta la propaganda nazista varata dal governo di Vladimir Putin lo scorso dicembre.
Sembra assurdo, eppure proprio un racconto antinazista come quello firmato dal fumettista Art Spiegelman è caduto sotto la falce della censura. La sua colpa è quella di mostrare, in copertina, una croce uncinata.
«È una vergogna perché il mio è un libro sulla memoria» ha detto Spiegelman al Guardian «Non vogliamo culture che cancellano la memoria».
Il tutto sullo sfondo delle celebrazioni del 70/o anniversario della vittoria alleata nella Seconda Guerra Mondiale il prossimo 9 maggio che la Russia di Putin celebrerà con una parata militare a Mosca.
Maus, racconto allegorico per immagini e a sfondo autobiografico, racconta la vita nei campi di sterminio dove gli ebrei sono raffigurati come topi e i tedeschi come gatti. Vincitore del Premio Pulitzer nel 1992, è ispirato alla storia vera di Vladek Spiegelman, ebreo polacco sopravvisuto all’Olocausto e padre dell’autore.
G.A.