La figura di Maria Luisa d’Asburgo-Lorena non è molto conosciuta, oscurata dalla fama “ingombrante” di colei che l’aveva preceduta, Giuseppina di Beauharnais, prima moglie del celebre comandante e generale francese Napoleone Bonaparte. Criticata dai francesi perché austriaca e per aver abbandonato il marito in disgrazia, Maria Luisa, divenuta duchessa di Parma, venne accolta favorevolmente dal popolo, il quale le aveva attribuito l’epiteto di “buona duchessa”. Nonostante la poca considerazione nella Storia, Maria Luisa d’Asburgo-Lorena ebbe il merito di essere stata una sovrana saggia e illuminata, discendente da una delle più prestigiose dinastie europee, nonché grande promotrice delle arti. In soli trent’anni riuscì a risollevare le sorti del ducato di Parma ridotto in miseria, realizzando quanto i precedenti regnanti – tra i quali i Farnese e i Borbone – non erano riusciti a fare.
I primi anni di Maria Luisa d’Asburgo-Lorena alla corte austriaca
Nata il 12 dicembre del 1791 a Vienna, nel palazzo imperiale della Hofburg, è la prima degli undici figli dell’arciduca Francesco Giuseppe Carlo e della sua seconda moglie Maria Teresa di Borbone-Napoli. La giovane Maria Luisa visse un’infanzia serena e spensierata, scandita da un’educazione che seguiva i precetti della religione cattolica. Studiò varie lingue, tra cui il francese e l’italiano; apprese qualche nozione di letteratura, matematica, geografia e storia della Casa d’Austria e delle principali dinastie europee, crescendo nell’odio verso il generale Bonaparte. Maria Luisa adorava soprattutto il giardinaggio, la cucina, il ricamo e la musica, eccellendo nel pianoforte. All’età di appena diciotto anni andò in sposa – per volontà del padre – a Napoleone, di ben vent’anni più grande e reduce dall’annullamento del matrimonio con l’amata Giuseppina, che non gli aveva dato figli.
Le difficoltà e le gioie alla corte francese
La vita alla corte di Francia fu contraddistinta fin da subito da pregiudizi e manifesti atti di disprezzo da parte della stessa famiglia del marito – in particolare dalle sorelle che non perdevano occasione per metterla in ridicolo – e dal popolo che la disprezzava per le sue origini austriache, memore della triste sorte toccata anni prima alla sua prozia e regina di Francia Maria Antonietta.
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Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, estremamente ghiotta di dolci, era solita dare molta importanza ai pasti; le piaceva, inoltre, giocare a biliardo, passeggiare nei giardini dell’Eliseo e correre a cavallo. Devota alla religione cattolica, partecipava regolarmente alla messa, anche durante le festività, e cercava quando poteva di fare beneficienza. La sua vita cambiò radicalmente quando nel 1811 diede alla luce l’erede al trono, Napoleone Francesco Giuseppe Carlo, il futuro Re di Roma, appellativo sconcertante per il popolo francese che ormai non inneggiava più all’imperatore.
Dopo la fine dell’Impero napoleonico: duchessa di Parma
A seguito dell’abdicazione del marito, Maria Luisa d’Asburgo-Lorena ricevette il ducato di Parma, Piacenza e Guastalla per decisione del Congresso di Vienna, come “ricompensa” per non essersi schierata a fianco del marito. Fu in questa occasione che conobbe colui che sarebbe diventato il suo secondo marito, il generale Adam Albert von Neipperg, di cui si innamorò profondamente e col quale ebbe quattro figli.
Durante l’esilio di Napoleone, il 19 aprile del 1816 Maria Luisa entrò trionfalmente nel ducato di Parma accompagnata dal suo amante e, per ingraziarsi il popolo, cambiò il suo nome italianizzandolo in Maria Luigia. A Parma la nuova duchessa non si occupò mai direttamente di politica, ricoprendo semplicemente le funzioni amministrative del governo.
Alla notizia della morte di Napoleone, avvenuta il 5 maggio 1821, la duchessa se ne addolorò enormemente e, solo otto anni dopo, si sarebbe rattristata profondamente per quella del suo nuovo consorte. In quell’occasione, però, le fu persino vietato di vestire il lutto in pubblico e di riconoscere e adottare i suoi stessi figli, poiché illegittimi.
Gli ultimi anni di Maria Luisa d’Asburgo-Lorena
A pochi anni di distanza, un altro evento sconvolse terribilmente la già precaria situazione familiare della duchessa: allarmata dalle notizie riguardanti la salute sempre più cagionevole dell’amato figlio, Maria Luisa d’Asburgo-Lorena si diresse in Austria a vederlo per l’ultima volta. Napoleone II, infatti, spirò a soli ventun anni e con lui morì l’unica discendenza del padre, ponendo così fine alla minaccia di un’altra età napoleonica. Maria Luisa, sconvolta per la prematura morte del figlio, iniziò a circondarsi di molti amanti e, pochi anni dopo, conobbe il ministro francese Charles-René de Bombelles, che di lì a breve sarebbe divenuto il suo terzo marito. Trascorse il resto della sua vita in modo tranquillo, fino a che un malore, seguito da febbri violente e brividi, non la costrinse a letto. Dopo aver ricevuto l’estrema unzione, circondata dai figli e dal marito, la duchessa spirò nel 1847 all’età di cinquantasei anni. L’intera città di Parma, che amava la sua duchessa, fu costernata dal dolore e davanti al palazzo ducale si radunò, in silenzio, una gran folla.
Giulia Martini
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