Che sia musica classica, jazz sperimentale, cantautorale o indie, quello della malinconia è un filo conduttore per tutti i generi in ogni epoca storica. Dire malinconia in musica vuol dire tutto e niente: può essere un accordo minore a evocare il sentimento, oppure una frase detta nel momento giusto o nel posto giusto, che ricorda all’ascoltatore un fatto del passato che smuove in lui un’emozione. Per alcuni autori l’essere malinconici è diventato un vero e proprio marchio di fabbrica: si pensi ai romantici tedeschi dell’Ottocento, ma anche a band o cantautori contemporanei, le cui canzoni sono uscite dalla nicchia indipendente per raggiungere il grande pubblico grazie anche all’uso che il cinema ne ha fatto. C’è pure un genere che è malinconico per eccellenza: la Bossa nova brasiliana. Quindi, come parlare di musica e malinconia in poche righe? Abbiamo deciso di fare per voi una selezione di ascolti: sei brani malinconici di sei cantautori italiani di ieri e di oggi.
La malinconia nei cantautori di ieri
Sì, è vero: siamo a novembre e l’estate è ormai alle spalle da un pezzo. Forse, però, per qualcuno di noi ne sopravvive ancora qualcosa nel ricordo, proprio come accade a Franco Battiato in Summer on a solitary beach (1981). Comincia da qui, da una delle canzoni più belle e famose del maestro siciliano scomparso il 18 maggio scorso, il nostro viaggio alla scoperta di alcuni esempi di canzoni d’autore particolarmente malinconiche. «Passammo l’estate su una spiaggia solitaria»: subito, fin dalle prime parole della canzone, Battiato conduce l’ascoltatore in un tempo passato, lontano. Una vacanza al mare che assume dei connotati quasi mistici, filtrata e deformata dalla lente della memoria, in un confronto tra il ricordo del passato e un presente in cui tutto questo non c’è più; i contorni del racconto si fanno sfumati e «l’aria delle cose diventava irreale». E poi il ritornello, quel famoso «Mare, mare voglio annegare / portami lontano a naufragare / via, via da queste sponde / portami lontano sulle onde»: perdersi, lasciarsi trasportare via, fuggire dalla realtà e dal presente, cercare rifugio in un ricordo felice. Tutta l’atmosfera ricreata dalla canzone è permeata di una vaga tristezza indefinita anche grazie all’uso dei synth. Ed è proprio il sentimento di vaga tristezza che costituisce propriamente l’essenza della malinconia.