Fra tutte le rappresentazioni della Maddalena, quella di Donatello rappresenta un caso più unico che raro. Bellissima e dai lunghi capelli, la Maddalena è spesso raffigurata come avvolta nella folta chioma, una sorta di Lady Godiva ante – litteram. Ma nella mente di Donatello, la Maddalena va ben oltre i classici connotati fisici e l’iconografia tradizionale. La sua scultura lignea è infatti costruita su principi del tutto nuovi.
Maria Maddalena, o Maria di Magdala, fu, escludendo la Vergine, la prima seguace donna di Cristo, che in lui e nel suo messaggio trovò il perdono e la redenzione. Donna adultera ripudiata dalla famiglia, la Maddalena dedicò interamente la sua vita a seguire Cristo, sino alla Croce, e fu fra le prime testimoni della sua resurrezione. Il peso e al tempo stesso la benedizione che la Maddalena porta dentro di sé sono espresse nell’immagine di Donatello.
Il peso del dolore nello sguardo della Maddalena
La Maddalena è qui una donna anziana, magra e scarna, i cui lunghi capelli sono secchi, non più lucenti e voluminosi, con il corpo dinoccolato e provato dalla fatica. Secondo la Leggenda Aurea (raccolta medievale di racconti agiografici) la Maddalena peregrinò in giro per il mondo seguendo fedelmente la parola di Dio, raggiungendo l’ascesi assoluta nel digiuno e nell’isolamento nelle foreste. Questa è la donna di Donatello. L’utilizzo del pioppo bianco come materiale è di eccezionale effetto visivo. Il corpo e il volto della Maddalena sono legnosi, ruvidi, e tutti i suoi tratti, tutte le pieghe e le durezze della sua figura, raccontano una storia. Il petto quasi scheletrico è sintomatico del digiuno, lo sguardo stranito è quello di una testimone, che ha conosciuto grandi dolori e perdite.
Il percorso tortuoso della fede
L’eccezionalità di questa scultura non è però insita nella tecnica di rappresentazione, quanto nel messaggio che vi è espresso. Spesso, se non sempre, gli artisti hanno dipinto o scolpito i santi e i discepoli in momenti di pura beatitudine. Anche i martiri paiono gioire del loro dolore. La bellezza e la pienezza delle figure è anche sempre accompagnata da attributi preziosi, come aureole, croci dorate, perle o coralli, mentre la Maddalena è spoglia, povera, quasi miserabile. E questo è il tratto fondamentale dell’opera. La fede è, nella creazione di Donatello, un percorso tortuoso, doloroso e sfiancante, è qualcosa che consuma e lacera, fino a tramutare completamente l’individuo, ma proprio in questa sta il suo valore, solo tramite la privazione si raggiunge la beatitudine.
Geniale e profondamente teologica, la Maddalena penitente (1453 – 1455) giunge le mani da secoli, per perdono o disperazione, e inquieta l’umanità con il suo profondo messaggio di fede e religione, costituendo una ricchezza, in termini artistici e religiosi, unica nella storia.