Si è spento ieri sera a Roma, all’età di 94 anni, Giorgio Salvini, decano della fisica italiana e padre dell’elettrosincrotrone di Frascati.
Laureatosi in fisica all’Università di Milano nel 1942, Salvini si era interessato alla fisica del nucleo atomico e poi a quella delle particelle con particolare attenzione, soprattutto, agli sciami etesi e ai raggi cosmici.
Dopo un periodo alla prestigiosa Princeton University e vari incarichi accademici tra Cagliari, Roma e Pisa, ad appena trentatrè anni diresse i lavori per la costruzione dell’elettrosincrotrone di Frascati da 1100 MeV che, al momento dell’entrata in funzione nel 1959, era la macchina acceleratrice di elettroni di più alta intensità.
Salvini è stato poi presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare tra il 1966 e il 1970, facendo parte del team internazionale di ricerca che rilevò al Cern i bosoni intermedi W e Z, scoperta per cui Carlo Rubbia (oggi senatore a vita) ha poi ricevuto il premio Nobel per la fisica.
Socio nazionale dell’Accademia dei Lincei di cui è stato presidente dal 1990 al 1994, ha inoltre ricoperto la carica di ministro dell’Università e della Ricerca scientifica e tecnologica durante il governo di Lamberto Dini.
I funerali si terranno venerdì 10 aprile, alle ore 11, nella chiesa romana di Sant’Agnese fuori le Mura, in via Nomentana.
G.A.