Lutto nella cultura:
Dario Fo è morto

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MILANO – Si è spento all’età di 90 anni Dario Fo, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1997. Attore, drammaturgo, regista, drammaturgo, scrittore e pittore, i lavori teatrali di Fo hanno fatto uso degli stilemi comici propri della Commedia dell’arte italiana e sono stati rappresentati con successo in tutto il mondo. In quanto attore, regista, scrittore, scenografo, costumista e impresario della sua stessa compagnia, Fo è stato un uomo di teatro a tutto tondo.

È famoso per i suoi testi teatrali di satira politica e sociale e per l’impegno politico di sinistra. Con la moglie Franca Rame fu tra gli esponenti del Soccorso Rosso Militante.

«La scomparsa di Dario Fo ci colpisce nel profondo – commenta il sindaco di Milano, Beppe Sala -. Perdiamo uno dei più grandi rappresentanti della letteratura, del teatro e della cultura milanese e italiana. Fo è stato uno dei migliori interpreti della storia del nostro tempo. Milano non dimenticherà i suoi insegnamenti».

Un saluto a Fo arriva anche dal Movimento5Stelle, al quale il drammaturgo si era molto avvicinato negli ultimi anni. Nella sua pagina Facebook, infatti, il M5S ha postato un video nel quale si riprendono alcune parole di Fo pronunciate durante un comizio con Beppe Grillo. «Se n’è andato un gigante. E stavolta non c’è niente da ridere. Ciao Dario» scrive invece l’attore Stefano Accorsi. Tra le tante reazioni del mondo politico e dello spettacolo che ne celebrano la figura, c’è anche una voce fuori dal coro: quella di Renato Brunetta. L’esponente di Forza Italia infatti su Twitter scrive: «Nessuna ipocrisia, non mi era mai piaciuto. Con me usò termini razzisti facendo riferimento alla mia altezza. Pace all’anima sua».

Le reazioni su Twitter:


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Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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