L’uomo vittima è la nuova frontiera delle relazioni amorose contemporanee.
Lo potete trovare ovunque, di qualsiasi età, di qualsiasi estrazione sociale. E a nulla valgono i suoi gusti musicali, cinematografici o letterari, l’uomo vittima lo trovi comunque, anche nei posti più impensabili.
L’uomo vittima è presente sia nelle relazioni eterosessuali che omosessuali, perché egli non conosce confini di genere, ma si presenta sempre e solo come una grande grandissima rottura di profiteroles.
L’uomo vittima ha delle insicurezze che sono profonde come crateri, ma invece di viversele per conto suo, come una persona civile, matura e responsabile, le riversa sugli altri.
Si fa autore di ottantacinque messaggi al giorno che sono sempre dello stesso tipo, del tipo “ma ti piaccio davvero?”, “ciao bellissima, come stai? non rispondi mai”, “vorrei uscire con te, ma sei troppo bella per me” e altre robe di questo tipo che farebbero venire il diabete anche a Walt Disney.
No, non ci siamo. L’uomo vittima è quello che tenta l’approccio sul social in maniera talmente banale da far venire la pelle d’oca, che anche se non ti conosce cerca di fare il gentile a tutti i costi.
Ma gentile a chi? E se malauguratamente gli rispondi male o in maniera stizzita, lui se la prende così tanto che a seguito della sua incomprensibile e soprattutto non necessaria gentilezza, segue un discorso da pulpito della domenica in cui ti rimprovera, sperando di suscitarti pena, senso di colpa, pietà.
Il problema è che, invece di questi sentimenti tanto pudici, ciò che suscita è solo ulteriore allontanamento.
E non vi giustificate con la classica frase che alle donne o agli uomini piacciono gli stronzi. Non è vero. Stronzo no, ma neanche una palla al piede sul bordo di quel grande precipizio che è la relazione amorosa.
Il Bestiario è un testo che, solitamente, descrive gli animali o le bestie. Nel Medioevo si trattava di una particolare categoria di libri che raccoglievano brevi descrizioni di animali reali o immaginari. Nel XIII e XIV secolo i bestiari si diffusero soprattutto in Inghilterra e Francia. Essi erano arricchiti anche da bellissime illustrazioni e pregevoli miniature. Tra le opere che hanno poi assunto questo nome nel corso della storia ricordiamo “Il bestiario amoroso” di Richard de Fournival del 1252 e il più recente “Bestiario” di Julio Cortazár del 1951. In questa rubrica, noi vi proponiamo una sferzante e ironica descrizione delle “bestie umane” che affollano la nostra società.
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